martedì 4 ottobre 2011

Tragicomics 1...

... Ovvero la rappresentazione grafica di situazioni realmente vissute, riportate fedelmente da chi è stato vittima di questi incontri decisamente troppo ravvicinati.
Buona visione!




Inoltre, cogliamo l'occasione per ricordarvi che il vostro aiuto è prezioso per noi, quindi, se avete esperienze, aneddoti, storie da raccontare o se avete il sospetto di essere venuti in contatto con un/a Fabitico/a, lasciateci pure un commento o inviateci una e-mail (fede.emy@gmail.com), noi sapremo ascoltarvi!

venerdì 2 settembre 2011

CONSIGLI PER L'ESTATE

Cari amici, eccoci di nuovo qui a mettere per iscritto le ultime scoperte nel campo della Fabite. Dopo mesi di duro studio su campo, siamo riuscite ad avere nuovi riscontri positivi per la nostra (ormai infallibile) teoria. Negli ultimi tempi molte cose sono cambiate. Io e Fede eravamo convinte  che ci fosse un limite a tutto, che non potesse essere peggio di come sembrava… Beh, ci sbagliavamo! Qualcuno ha superato se stesso, confermando tutte le ipotesi più macabre. Siamo veramente allibite per gli ultimi avvenimenti, soprattutto per l’audacia di chi riesce a negare anche davanti alle più spaventose evidenze.
Devo dire che più volte ho dovuto affrontare crisi di fede non indifferenti, accompagnate da insoliti attacchi di vittimismo cosmico. Ho pensato addirittura di essere una pazza, e forse è vero se me ne sto qui a chiedermi come spiegare certe situazioni, certi gesti incomprensibili, invece di andare a prendere un po’ di quel sole tanto estraneo alla mia carnagione lattiginosa! Sembrerebbe, in effetti, una cosa inutile, come sparare sulla croce rossa, ma qualcuno dovrà pur mettere tutti al corrente, no?! A noi l’arduo compito di tenere alta la bandiera della ragionevolezza, sperando anche nel vostro contributo, a questo punto sempre più gradito!
 Visto e considerato che l’estate è quasi finita, il nostro aiuto ormai può risultare inutile per chi è già tornato dalle ferie. Allora speriamo di fare in tempo almeno per chi partirà a settembre o comunque per gli anni futuri.
Ovviamente diamo per scontato che non tutte le contro-vittime che hanno letto il nostro blog abbiano avuto l’accortezza di allontanarsi dal soggetto fabitico, quindi, per evitare che ciò che è accaduto a noi possa rovinare anche le vostre ferie, abbiamo pensato di aiutare il prossimo con delle dritte precauzionali. Una sorta di guida per affrontare i momenti bui di questa malattia, quando il panico si impossessa di te e l’angoscia trasforma la tua quasi vacanza in un incubo ad occhi aperti!
Importantissimo da sapere (già da maggio) è che tu NON andrai dove vorresti e, se anche così fosse, non sarà mai bello come l’avevi immaginato! Questo è un punto fondamentale per chi è a contatto con la Fabite pura, tanto per non perderci nell’illusione di un periodo di pura felicità. Dato che spenderai i tuoi soldi, guadagnati con tanta fatica - anche chiedere ai genitori può essere snervante - è meglio prepararsi alle difficoltà e prendere il tutto con molta nonchalance.  Certo, non è facile riuscire a gestire troppi fattori nello stesso momento (il panico è panico!), ma noi confidiamo nei più temerari o in chi si è stancato di pensare all’estate con paura.
Emy


Di seguito un elenco di consigli pratici per affrontare l’arrivo del caldo e le tanto desiderate (quanto temute) partenze:

-        NON ORGANIZZATE VACANZE: sarebbe impossibile pianificare il tutto evitando  scenate per la vostra OVVIA incompetenza nel settore del turismo!

-       
NON PRENDETE INIZIATIVE: ogni vostra proposta sarebbe sciocca e troppo dispendiosa o troppo sciatta/stancante/noiosa/improponibile. Quindi è meglio spingere l’altro a trovare proposte soddisfacenti e geniali per poi prendervi cura della prenotazione (cosa che il fabitico non può fare per ovvi impegni lavorativi!).

-        NON PRENDETE CASE IN AFFITTO: è fondamentale avere qualcuno che vi esoneri dalle pulizie che l’infetto non farà, se non recriminando. Inoltre si evita anche il problema del dispendio di soldi per cose oggettivamente inutili (come il balsamo oppure l’olio d’oliva) a favore di compere essenziali alla sopravvivenza (come bottiglie di vino da 30 euro!!!).

-        FATE TANTISSIME FOTO, MA NON TROPPE: il soggetto potrebbe aggravarsi col sole, arrivando ad accusarvi di non aver documentato a sufficienza la vostra magnifica vacanza, lasciando a bocca asciutta la povera suocera, sponsor ufficiale del tour. È chiaro però che non dovete esagerare: “mica possiamo spendere i soldi in questo modo!”

-        TENETE CONTO DEL DEUS EX MACHINA: dietro ogni sua decisione c’è in realtà un burattinaio pronto a risolvere questioni intricate inerenti lo svolgimento del vostro soggiorno (LA MAMMA). Quindi non impazzite per seguire i vostri desideri. Voi non siete realmente conscie di ciò che è giusto per voi. Lasciate che risolva chi ha palesemente più esperienza di voi (anche se non è mai andato nei luoghi in questione).

-        NON SCEGLIETE LA GUIDA TURISTICA: meglio lasciare a lui l’incombenza di decidere se e quale prendere. La vostra non sarà mai quella più opportuna!  (Attenzione: non soffriamo di vittimismo cosmico, siamo state crocifisse anche per questo!)

-       
NON PREOCCUPATEVI DI ASSENZE PROLUNGATE: se il fabitico vi dice “torno subito” e non si ripresenta dopo un’ora o due, non allarmatevi, sarà stato sicuramente trattenuto da qualche impegno più impellente (come fare nuove conoscenze con la fauna locale e ristoratori non proprio economici, oppure qualche bella partita di pallavolo all’ultimo sangue!). La vostra pressione bassa e i vostri malori possono aspettare, che diamine!

-        FATE UN CORSO DI AUTODIFESA PREVENTIVA: nel caso vi importuni qualcuno, non aspettatevi che il soggetto infetto sia dalla vostra parte. Non si tratta di vigliaccheria, ma solo di buon senso; è evidente che avrete fatto qualcosa per istigare certi comportamenti!

-        EVITATE ACCURATAMENTE IL DELIRIO PRE-PARTENZA: non sarebbe scaltro da parte vostra restare nei paraggi durante uno dei suoi attacchi più acuti. Lo stress incide notevolmente sulla lucidità del fabitico, già fin troppo precaria; quindi i vostri preziosi consigli su come ricreare un habitat ordinato nella valigia potrebbero scatenare i loro sensori del pericolo, provocando una reazione a catena che quasi sempre si conclude con la ricaduta di ogni colpa su di voi!


A conferma di ciò vi proponiamo degli esempi su alcuni dei punti sopra citati:

1.     Fede) Ho trovato una casa all’Isola D’Elba. Ho già prenotato! È proprio carina, ha anche il giardino! 
Fabitico) Eh, vabbè… Ma chissà che ti hanno raccontato! Il giardino, sì… Però bisogna vedere se è vero!
F.) Ma sì che è vero, ci sono già stata in vacanza. È davvero una casetta carinissima!

Fab.) Sì, certo… Il proprietario la presenta carina, però poi bisogna vedere com’è davvero…
F.) ò_O  No, non ci siamo… Ti ho detto che ci sono già stata… Fisicamente! L’ho vista davvero!
Fab.) Mah, sarà… Non mi fido di queste cose su internet!
F.)  :S  (qualcosa non torna!)

2.     Emy) Che bella questa spiaggia!
Fabitico) Eh, certo. Tanto a te che ti frega, non hai fatto neanche una foto!
E.) Vabbè, qualcuna l’ho fatta, dai… D’altronde la macchinetta è tua!
Fab.) Che c’entra???? Non pensi che mia madre ci resterà male? Mi ha pagato la vacanza e io non le riporto solo qualche misera foto! Non ti importa, eh?!
E.) Ma che ne so io che tua madre vuole le foto???!!!
Fab.) Non nominare mia madre! Non ti azzardare, hai capito???? (urlando davanti a tutta la spiaggia che ci osservava)
E.) o_O  (questo è fuori!)


3.     Ore 13,15 – Scogliera siciliana
Fede) Non mi sento troppo bene… Forse un calo di pressione…
Fabitico) Aspettami qui, vado a cercarti un posto all’ombra! Porto le cose con me, così poi ti do una mano.

Ore 14,00
F.) Anco0ra non torna… Che gli sarà successo? Sarà scivolato su uno scoglio? :’(

Ore 14,30 – Il fabitico torna sorridente e soddisfatto
Fab.) Ehilà, ho fatto amicizia con due simpatiche ragazze. Dai, vieni, ci possiamo unire a loro!
F.) Ma scusa, eh… Io sto qui che mi sento male e tu ti metti a fare Public Relations?! Mi ero anche preoccupata per te!
Fab.) Eh, mamma mia, che pesantezza!
F.) ò_O


4.     (Questo è un po’ lungo!)
Spiaggia nordafricana con tanto di donne vestite a fare il bagno: Emy costretta sul lettino per ovvi “motivi logistici”. Il Fabitico è impegnato in un’avvincente partita di pallavolo da più di tre quarti d’ora (ma quanto durano ‘ste partite????). Emy – costume e pantaloncini – si avvicina incautamente al campo da gioco per guardare il suo prode cavaliere, ma un gruppo di ragazzi del posto comincia a fare commenti e battutine su di lei (chiaramente, anche se non parlavano la sua lingua, non ci vuole un genio per capire a cosa alludessero quei tipi!!!). Scocciata, decide di tornare al suo ombrellone per non dare modo a quei bifolchi di continuare la loro divertente riunione. Dopo altri 30 minuti circa, l’appestato torna con una bella vittoria stampata sul viso.

Fabitico) Ehi, come mai te ne sei andata prima? Certo che potevi anche guardarmi, eh?!
Emy) Lo so, ma c’era quel gruppo di ragazzi laggiù. Hanno cominciato a fare commenti che ovviamente non capivo, indicandomi e sogghignando. Uno poi si stava avvicinando, quindi me ne sono andata. Non hai visto?
Fab.) No… Vabbè stavo giocando… Ma sei sicura? Magari stai esagerando…
E.) No, guarda, non sto esagerando. È stata una sensazione bruttissima, soprattutto conoscendo il modo in cui vedono le donne qui…
Fab.) Sarà… Comunque non è che un uomo si mette a ridacchiare di una donna senza motivo (Ah, noooo?????). Evidentemente avrai fatto qualcosa per provocarli!
E.) Ma no, ti dico che me ne stavo tranquillamente seduta a bordo campo a guardarti giocare. È pazzesco che tu stia dalla parte di perfetti sconosciuti piuttosto che dalla mia!
Fab.) Non sto dalla parte di nessuno. Non so come sono andati i fatti!
E.) Te l’ho detto io!  (che dovrebbe bastare!)
Fab.)
Certo, però, che se te ne vai in giro in costume è normale che la gente faccia apprezzamenti! Potevi coprirti di più!
E.) Ma siamo in spiaggia!
Fab.) Tanto fai sempre così. Ti trucchi e ti fai carina e poi ti lamenti se qualcuno ti importuna!
E.) ????????????????????????????? Quando????
Fab.) Senti, io non ce la faccio ad andare avanti così. È evidente che ti piace farmi ingelosire provocando tutti gli uomini che incontri. Forse vuoi vedere la mia reazione… Ma io voglio stare tranquillo, non mi piacciono queste sceneggiate!
E.) No, vabbè. Non ci credo. Quindi se la tua ragazza ti dice che è stata importunata da dei cretini, tu invece di rassicurarla e al limite andare da quelli e spaccargli la faccia, la insulti dicendo che va con tutti????!!!! Ma stai fuori!
Fab.) Non posso mica dare la colpa ad uno sconosciuto se non so come sono andati realmente i fatti!
E) ù_ù  … Non ci siamo!
 
Cavi amici, che vi dobbiamo dive?! Qui la situazione peggiora sempre di più. Ogni tanto riaffiorano ricordi tristissimi con soggetti terribili, ma almeno stiamo imparando ad evitarli! Ribadisco che i soggetti potrebbero essere anche donne, solo che in questi casi è difficile rendersene conto perché per antonomasia siamo già inclini a cambiare facilmente idea.
Speriamo con tutto il cuore che questi consigli possano aiutarvi a trascorrere vacanze più rilassanti e senza troppi pensieri. Non fate il nostro errore nel voler trovare un filo logico in certi discorsi figli della Fabite: sarebbe inutile e controproducente! Piuttosto, fate spazio ai libri nella valigia e divertitevi più che potete. E ricordate: di fronte a qualsiasi difficoltà, basterà annuire dicendo “Certo, hai ragione”, cambiare subito argomento, per poi prepararvi un bel discorso di addio al rientro!
Forza e coraggio. Noi siamo con voi!

Emy e Fede


giovedì 23 giugno 2011

CONTAGIO E IMMUNITÀ

Per cominciare vorrei dare il buongiorno a tutti/e, sperando che la Fabite vi abbia risparmiati/e! È da un po’ che non scrivo… Uno strascico del morbo si stava impossessando di me, come quando hai un bruciore sul labbro e sai che l’herpes farà presto la sua ingiusta apparizione, rendendoti la vita sociale impossibile e sgretolando la tua autostima! Ecco, da contro-vittima è così che ci si sente. Un enorme herpes che dilaga nella società, di cui, una volta contagiato, non potrai più liberarti! Ebbene sì, ho detto proprio “contagiato”. L’avevamo già accennato nei post precedenti, ma ora sarebbe meglio approfondire con sane riflessioni.
Di una cosa siamo più che certe: dalla Fabite nessuno può fuggire. Anche coloro che non hanno la giusta predisposizione genetica per poterla contrarre, possono imbattersi nella malattia e contagiarsi o diventare portatori sani (ricordatevi che la Fabite è sia ereditaria che contagiosa!). Certo, alcuni soggetti possono risultare immuni, ma nella storia dell’umanità solo pochissimi hanno raggiunto questa condizione (vedi Gandhi, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Topo Gigio, Maria Teresa di Calcutta, Simba de “Il Re Leone”, Dharma & Greg, e pochissimi altri). Quindi, a meno che non abbiate intenzione di passare il resto della vostra vita con dei monaci tibetani, preparatevi ad affrontare al meglio una situazione ad alto rischio di propagazione.
Possiamo confermare che il metodo più veloce per la diffusione di questo flagello sia il contatto o la vicinanza continua ad un soggetto ammorbato. Quindi anche solo un’uscita di gruppo potrebbe essere fatale (e noi sappiamo quanto sia indispensabile per alcuni uomini far parte di un “branco”!). In questi casi, infatti, gli “appestati” sono in grado, attraverso una sottile opera di convincimento, di confondere la mente delle persone sane, sottomettendole ad un processo ancora poco chiaro di schizofrenia latente. Solo con una prolungata esposizione potrà diventare s. conclamata, ma anche in quel caso per le contro-vittime sarà piuttosto difficile riconoscerne i sintomi e quindi allontanarsi per tempo!
A questo punto sembrerebbe tutto molto chiaro, ma qui casca l’asino: come mai in alcuni casi persone che sembravano sane, non interessate ad uscite con gli amici e super protettive-dolcissime-innamorate, cominciano a mostrare i primi segni della piaga? Le contro-vittime a volte sono artefici del proprio destino: non dimentichiamoci che sono diventate tali solo attraverso la sopportazione di svariate imboscate da parte dei fabitici, quindi  è normale che si “incattiviscano” e che trasudino sfiducia da tutti i pori! La conseguenza è che anche un ipotetico ragazzo modello si trasformi in una specie di mutante, assorbendo le migliaia di onde negative che riceve nel corso della relazione (nonché i vari sfoghi sulle malefatte degli ex!).
Alla luce di ciò, se c’è un vero consiglio da potervi dare, possiamo dirvi che, dopo la fine di una storia segnata da questa calamità, sarebbe meglio chiudere la porta e aprire finalmente ‘sto benedetto portone, traendo insegnamento dalle esperienze vissute, ma senza rimanerne completamente soggiogate! Insomma, se trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando, sono sicura che anche voi riuscirete a trarre vantaggio da una situazione tanto negativa!

Emy

mercoledì 18 maggio 2011

IL BRUTTO DELLA DIRETTA (di Fede)

Ebbene sì, mentre vi scrivo, la Fabite ha colpito la mia dolce metà.
Dopo mesi di attenta osservazione del soggetto, posso dire con certezza che la causa della crisi corrente è proprio questa. E purtroppo, devo ammettere di essere stata io, in parte, a spianare la strada al morbo, indebolendo le difese immunitarie del soggetto con le mie paure.
L'umore è a terra, ma sto raccogliendo tutte le mie forze per cercare di combattere questo male.
Purtroppo i risultati di questa battaglia non sono certi, potrebbe accadere qualunque cosa, ma ho deciso di raccontare i miei (e di Emy) tentativi, messi in atto per far regredire la malattia, in diretta, e spero di avere la forza per aggiornare costantemente la cronaca di questa impresa.
E se anche le cose andranno male, non potrò dire di non averci provato... Chissà che non impari qualcosa di nuovo e non ci guadagni in autostima?
Tuttavia, per vincere la guerra (o almeno per provarci) è necessario vincere, di volta in volta, diverse battaglie.
Ecco quindi gli obiettivi che tenterò di raggiungere, sperando che tutti insieme, rappresentino quella particolare alchimia in grado di annullare, almeno in questo caso, gli effetti disastrosi della Fabite:
  • Scopo primario: far rinsavire il soggetto colpito.
  • Scopo secondario (ritenuto utile al raggiungimento dello scopo primario) : non annullarsi o uccidere la propria autostima.
 Ora, io di autostima non ne ho mai avuta molta, ma penso potrete facilmente immaginare come stia adesso: depressa, vuota, fuori forma... Più del solito!
Fino ad oggi, mantenere un approccio comprensivo con i Fabitici non mi ha portato a grossi risultati. Sto optando quindi per una terapia d'urto, per la quale è necessario avere un minimo di sicurezza in sé. E questa sicurezza può derivare solo da un adeguato auto addestramento-convincimento: il mondo è pieno di ragazze perfette dentro e fuori, è vero, ma è anche vero che se non piaccio per prima a me, come posso piacere a lui? Quindi da oggi in poi, inizierò a tentare di convincermi e di convincerlo che ce l'ho solo io! Sperando comunque di non scadere mai nella pericolosa superbia!

Presentazione generale del soggetto.
 Maschio, bianco,  con un matrimonio senza lieto fine alle spalle. Situazione economica stabile, ma non esattamente rosea. Gran lavoratore e anche gran bel ragazzo. Pemuroso, sensibile, responsabile, giocherellone quanto basta, sincero. Decisamente scarsa autostima.

La storia.
Dopo anni, l'amicizia diventa amore ed iniziano le richieste costanti, disperate, ma mai pressanti (in modo da non risultare oppressive e poco comprensive nei miei confronti) , di un mio trasferimento a casa sua.
Splendidi progetti sul comprare una casa insieme, sul rendrere il suo appartamento il "nostro" appartamento, sul viaggiare insieme, sullo stare a casa e vivere una vita normale insieme, sull'invecchiare insieme.
Causa preoccupazione maniacale nei confronti dei propri genitori, la sottoscritta decide di affrontare con loro la cosa, gradualmente... Troppo gradualmente!
Novembre 2010 (mese cruciale: in questo periodo ci sono picchi di Fabite, che manco la Peste nel Medioevo!) , il soggetto entra in crisi: se lei non si è trasferita fino ad ora, ci sarà un perché > sono inadeguato > lei non potrà mai essere felice.

Tentativi.
In seguito ad accertamenti vari, interrogatori e sedute ipnotiche, volti a stabilire che non ci sia un'altra "donna" di mezzo, numerosissimi tentativi diplomatici sono stati intrapresi (tramite conversazioni virtuali e reali) per convincere il soggetto che sono convinta che sarei felice con lui.
Tutto inutile, la Fabite ha preso il sopravvento, colpendo nella variante "cane alterosclerotico che si morde la coda" : le stesse paure continuano a girare in tondo nella mente del soggetto e tornano ad assillarlo pochi secondi dopo essere state dissipate. In poche parole, una Fabite auto-fagocitante, in cui il soggetto è contemporaneamente controvittima di se stesso, cadendo in un vortice di paura che sembra impossibile spezzare o invertire.

Esempio:
X: E se poi ti penti, perché non ho nulla da offrirti? :-(
F: Ma no, tranquillo, mi basta il tuo amore, per il resto affronteremo le cose insieme e le risolveremo, come tutte le coppie normali. Credi forse che gli altri non abbiano mai problemi e non discutano mai? A meno che l'amore non ti sia passato... :-)
X: No, no, io ti amo, non potrei amarti più di così! :'(  Hai ragione... E' normale litigare... E i problemi si affrontano insieme... E se poi ho un momento buio e penso che tu pensi che io penso sia per colpa tua e allora penso che ti sei pentita, perché in fondo non ho niente da offrirti? ç_ç  Io ti amo da morire, ma forse è meglio se rimaniamo amici...

"Ti amo da morire, ma forse..."   No caspita. Niente "forse" . O mi ami da morire o restiamo amici, ma quel forse proprio non può starci, perché equivale ad un eterno limbo che uccide entrambi.
Capirete quindi che dopo tanti mesi di tentativi come controvittima comprensia-remissiva-diplomatica, credo sia arrivato il momento di dare una smossa alla situazione. O è amore o è "solo" amicizia, e questo va stabilito con chiarezza.
Ma visto che per vie diplomatiche alla fine di tutti i discorsi c'è sempre quell'incertezza, penso sia naturale pensare che forse la Fabite non abbia ancora ucciso il sentimento e che sia necessario cercare di fare tutto il possibile per guarire il soggetto e farlo tornare sui suoi passi, optando per un meno corretto "Per il nostro interesse HO preso questa decisione" , che potrebbe far uscire allo scoperto la reale attuale decisione del Fabitico.

Effetto sorpresa.Partire un sabato mattina e presentarmi senza preavviso alla porta del soggetto, per un democratico "Ho deciso che da oggi viviamo insieme" . Lo shock non può che portare ad un bivio netto: sì o no. Dove sì è una coppia che si ritrova e no è una conferma del ritorno all'amicizia, senza dubbi o illusioni che logorerebbero il rapporto.

Personal trainer.
Per compiere questo passo è necessario recuperare un po' di stima di sé e in questo Emy sarà la mia personal trainer, con consigli su come ritornare in forma fisicamente sì, ma soprattutto psicologicamente.
Inutile dire, cari affezionati lettori, che ogni consiglio in merito sarà valutato volentieri e con cura, anche perché al momento sono talmente insicura ed instabile da pensare tutto ed il contrario di tutto nel giro di pochi secondi, fra crisi di pianto, attacchi di panico e momenti di semi-incoscienza-vigile, in cui do l'impressione di essere piuttosto tranquilla.

Ed ora, rimbocchiamoci le maniche (e incrociamo tutte le dita) ... C'è un duro lavoro da sbrigare e dobbiamo organizzarci per bene per fare in modo che la Fabite, almeno in questo caso, abbia le ore contate.

giovedì 12 maggio 2011

TERZA FASE (di Emy)

Care/i amiche/i,
data la bontà e la dolcezza delle uova di Pasqua e delle pastiere in cui mi sono rifugiata nelle ultime settimane, voglio essere più generosa e comprensiva nei confronti delle vittime e delle contro-vittime di questa piaga sociale. Certo, siamo arrivati allo stadio finale, al punto di non ritorno, ma non è il caso di gettarci nella disperazione proprio ora. Anzi, forse dovremmo imparare a trarre dei vantaggi da questa situazione..!
Vi premetto che sto scrivendo in piedi, sul treno, schiacciata tra un signore maleducato e maleodorante e un genio di ragazzo che ha pensato bene di occupare tutto il corridoio con la sua (letteralmente) lurida bici; quindi siate comprensivi se doveste trovare qualche sfondone!  Apro parentesi: sono sempre più convinta che Trenitalia sia organizzata da soggetti affetti da Fabite! Oltretutto continuano i mega-ritardi seguiti dal tipico “Ci scusiamo per il disagio”. Ma quale disagio? Ripagatemi le ore di permesso, piuttosto! Ecco sto andando fuori tema…  :S  (Fede conferma anche per Alitalia!)
Parliamo, quindi, di questa fase così spaventosamente chiara. I segnali hanno lasciato il posto alle conferme e le litigate somigliano sempre di più alla Santa Inquisizione! Ormai (fateci caso) non si tratta più di avere o meno ragione; la follia regnerà sovrana al punto da non avere più la minima idea di quale sia la causa scatenante dello screzio. Verrete accusate di cose assurde o di aver anche solo immaginato di farle. Vi verranno rinfacciate questioni vecchissime che mai e poi mai si potrebbero collegare alla situazione discussa. Insomma, ci manca solo che vi ritroviate un rogo costruito in giardino!
Non so se avete avuto l’occasione di vedere su youtube il video di Giuseppe Simone, uno squilibrato che odia le donne in tutte le loro sfaccettature e che dall’8 marzo ci sta regalando varie perle di saggezza nei suoi video. Ci rivolge insulti a tutto spiano e ci accusa di cose che, tra l’altro, fanno anche gli uomini, anche se in modo più naturale…  (della serie “vi spiego come capire se la vostra ragazza scorreggia!”). È una figura davvero raccapricciante e il suo evidente disagio nella vita e nelle relazioni quasi mi fa pena. Decisamente, oltre ad essere un donatore universale di Fabite (perché a quanto pare c’è anche chi vorrebbe esserne contagiato!), questo pazzoide avrà avuto senz’altro anche gravi problemi con la figura materna di riferimento! Un caso estremo, certo, che però vi fa capire a cosa si può spingere una persona che apparentemente vi sembra normale. Sui giornali se ne sentono tante; bisogna stare attenti, oggigiorno, a chi si frequenta!
A questo punto, come in ogni post, mi sembra ragionevole trasmettere una parte della mia esperienza. Riprendendo il discorso della rottura davanti al Colosseo, ci tengo a precisare quanto le persone possano assumere atteggiamenti incomprensibili anche agli occhi dei più empatici. Era ovvio (per lui) che quel “Non ti amo più” fosse solo un modo per “spronarmi” e per farmi rendere conto della pesantezza del nostro rapporto. Bel modo, complimenti! Infatti, era anche scontato che subito dopo si potesse riprendere la relazione senza rancore! Voglio sperare che anche voi, come me, siate dell’opinione che la fiducia sia difficile da recuperare e che le delusioni non possano essere cancellate con un colpo di spazzola. Un “non ti amo più” per me vuol dire “mi è difficile starti accanto perché non amo più ciò che fai/sei, non ti sopporto mentre ti giri nel letto durante la notte e la sola vista dei tuoi vestiti sparsi per la casa mi fa rabbrividire/entrare in depressione!”. Quindi come si può pretendere di iniziare da capo? Iniziare cosa? Che rimane in una coppia dopo aver perso l’amore? Dopo che la fiducia è andata a farsi friggere per aver scoperto inganni e sotterfugi degni del più abile porta-Fabite?  (come sapere  che la tua dolce metà ha letto il tuo diario in lungo e in largo ed ha puntato sul suscitare gelosia inscenando una specie di tradimento, solo per aver letto che trovavi carino un ragazzo!). Cavolo, mi è successo veramente di tutto, ormai è difficile stupirsi. Una volta, per esempio, sono uscita con un ragazzo che diceva di essere follemente innamorato di me. Una mattina, dopo una settimana piena di sviolinate e di presentazioni a suoi amici, sono costretta ad andare al pronto soccorso per un’urgenza e quindi a rimanerci per molte ore. Preoccupata (stupidamente) per lui, che non aveva mie notizie dalla mattina, gli mando un messaggio dalla barella su cui ero sdraiata per avvisarlo dell’accaduto. Ecco la sua risposta: “Ah, mi dispiace! Io sono al mare con i miei amici… Si sta benissimo e ci stiamo ammazzando dalle risate! Sono troppo forti! Ci sentiamo dopo”. Da pazzi! E il giorno dopo si è anche presentato a casa mia con un peluche e una banalissima scusa della serie “Mi dispiace, non è colpa tua, sono io che sono così!” (e vorrei vedere!), seguita da lacrime fintissime. Quella volta sono riuscita ad essere fredda e lucida e a cacciarlo via senza troppa sofferenza, ma è pur vero che allora si trattava del primo stadio.
Per farvi un esempio dell’ultimo, invece, vi propongo la mia prima quasi vera relazione, nata con il mio migliore amico dell’epoca. Io ero cotta a puntino essendo più piccola di qualche anno e senza esperienze, quindi non mi accorgevo della stranezza dei suoi comportamenti (come vedersi solo di sera in posti non frequentati dai suoi amici). Poi lui era particolarmente dolce, quindi dopo tre mesi pensavo di poter stare relativamente tranquilla! A Natale mi invita a cena (per la prima volta) a casa sua con tutti i suoi parenti (nonnina compresa) e dopo una settimana, di punto in bianco, mi dice che non se la sente di continuare e che non è pronto per una storia seria. Cavolo hai fatto tutto te per tre mesi e ora te ne esci così? Potevi pensarci prima! Sicuramente prima di portarmi a cena dai tuoi per la vigilia, prima di dedicarmi milioni di canzoni e di intasarmi il telefono con messaggi sdolcinati. Questo era chiaramente un caso patologico da ultimo stadio. Un cambio di idee così radicale non è tipico delle altre fasi, in cui il soggetto si presenta ancora troppo indeciso per prendere una qualsiasi posizione. Sì, possono bastare anche solo tre mesi per sfociare nel BIVIO ACUTO, dipende da quanto il soggetto sia infetto al primo incontro. Senza contare che se si parte dall’amicizia diventa molto più complesso il riconoscimento dei sintomi, perché si tende a comprendere e a giustificare la situazione dell’altro.
Insomma, il succo è che la Fabite è una malattia con cui non si scherza. Bisogna rimboccarsi le maniche ed evitare contagi, facendo attenzione agli spazzolini condivisi, all’ascolto di canzoni degli 883 (è accertato ormai il collegamento con la Fabite allergica) e tenendosi alla larga da giudizi espressi a tutto spiano senza tener conto dei contesti inopportuni (come urlare “Ma che cavolaaaata” durante la scena madre di un film, insieme ad una massa di persone che ti guardano storto! Che solitamente potrebbe sembrare una cosa divertente, ma non se l’individuo si sente perennemente investito da una saggezza fuori dal comune!).
Care contro-vittime, tenete duro. Verrà il giorno del riscatto!

Emy

giovedì 21 aprile 2011

TERZA FASE (di Fede)

Ci scusiamo con i nostri affezionati lettori per la prolungata assenza, dovuta ad impegni di lavoro, ricerche-studi-organizzazione di convegni sulla Fabite e vicissitudini varie.
Ma non temete: mai e poi mai potremmo abbandonarvi al vostro destino e lasciarvi combattere la vostra battaglia da soli, senza il supporto del nostro vademecum del bravo Fabite-fighter!

Per continuare il nostro trattato in merito a questo argomento, passiamo ad analizzare quella che è la fase acuta della malattia, il picco massimo raggiungibile (fino ad ora studiato) , il punto di non ritorno: il BIVIO ACUTO.

Acuto
, perché il male è all'ennesima potenza, ormai la malattia è conclamata e i sintomi sono troppo evidenti per poter negare che il contagiato abbia sicuramente qualcosa che non va.
Bivio, perché a questo punto la situazione può prendere due strade totalmente diverse.
1) Il soggetto impazzisce, se ne rende conto e non si fa più rivedere (meglio per voi, ma attente alle Ricadute).
2) Il soggetto impazzisce, NON se ne rende conto (o non vuole) e continua vigliaccamente a trascinare la storia, sfruttando il senso di colpa-responsabilità-immolazione-sopportazione del vostro lato di contro-vittima (cosa che accade anche durante le Ricadute stesse) .
Gli estratti presi dalla vita reale relativi a questa fase, data l'enorme quantità, meritano un post a sé.
Detto ciò, soffermiamoci sul'argomento Ricadute, troppo spesso sottovalutato.
Ricadute. Già, perché entro un anno (periodo variabile) dall'auto-allontanamento del soggetto contagiato, il suo ritorno è ancora possibile e sarà probabile che la contro-vittima lo accolga, dandogli la famosa "seconda chance" che non si nega a nessuno.
Non fa una piega, per carità, ma nel caso vi ritrovaste in questa descrizione sarà bene tenere a mente che il detto "Tentar non nuoce"  , in questo caso, è una grandissima... AHEM! E' un grande errore di valutazione: tentare nuoce eccome!
Ma, come al solito, gli esempi pratici basati sulle esperienze personali valgono più di mille parole:

"Basta, siamo solo amici, non ti amo più!" --- 3 mesi di silenzio assoluto --- "Ciao, come va? Ci vediamo, così parliamo? Rimani a dormire da me?"

La contro-vittima non si rende conto che la Fabite è ancora annidata nel corpo del suo lui.
Notate bene:
  • "Come va?"  > dopo 3 mesi di damnatio memoriae, dovuta al fatto di gradire un genere musicale piuttosto che un altro, è ovvio che non può andare bene. Ma la domanda, assurdamente semplice, serve a farci credere nella sua buona fede: la prima difesa è abbassata.
  • "Ci vediamo, così parliamo?"  > sarebbe più corretto dire "Così parlo". Anche voi parlerete, ma lui non vi sentirà: il soggetto capterà solo qualche parola qui e là dei vostri discorsi e la userà contro di voi per rigirare la frittata a suo piacimento; non capirà le vostre ragioni, rimarrà della sua opinione e pretenderà, infastidito, che la accettiate. Raramente il soggetto si addossa (o finge di addossarsi) ogni colpa, tornando alla fase di tappetinaggio. La contro-vittima inizia a dubitare di sé e delle proprie convinzioni: anche la seconda difesa è abbassata.
  • "Rimani a dormire da me?"  > qualunque piega prenda la discussione, nella fase della Ricaduta il capo malato si riappacificherà con voi. E spesso anche le controvittime ci ricascano, rimanendo di nuovo intrappolate nel crescente vortice di follia.
Il potente virus ha ottenuto ciò che voleva; in questo momento la contro-vittima è debole e confusa, perché il malato è tornato all'improvviso, dopo una così lunga assenza, lasciando a lei la decisione finale:  dire di sì e forse umiliarsi, facendogli capire che non aveva sperato altro per tutto il tempo o dire di no e compromettere la storia con un uomo (?) che alla fine di tutto (pensano) si è reso conto di amarla davvero?
Spesso queste povere ragazze tentano una sorta di resistenza, in fondo, il dolore, accumulato in mesi di permanenza in un limbo dove si è finite senza capirne la reale ragione, non può essere cancellato con un semplice colpo di spugna.
Ma queste blande recriminazioni non scoraggiano il malato che, anzi, coglie la palla al balzo per attirare definitivamente la contro-vittima nella propria ragnatela, servendosi (più spesso di quanto si pensi) di un'affermazione, apparentemente innocente, che dà il colpo di grazia ad ogni tentativo di resistenza:

"Ma come? Ma, guarda che per me, mica ci eravamo lasciati!" ("... Nonostante siano 3 mesi che ti evito accuratamente, dopo averti detto che non ti amo più!" n.d.F) .

In genere, a questo punto, la contro-vittima si arrende e smette di combattere contro questo terribile morbo, piuttosto lo subisce, accumulando tuttavia esperienza, per quanto traumatica.
Da qui in poi, se vi riconoscete in questa situazione, state bene attente, perché inizieranno ad accadere cose al limite della pazzia e potrete osservare comportamenti tanto assurdi da sfidare la vostra immaginazione.
E se siete coraggiose, e volete sacrificarvi in nome della scienza per studiare da vicino questa malattia, prendete appunti e registrate ogni evento nella vostra memoria: la vostra collaborazione sarà di vitale importanza!


Fede

lunedì 28 marzo 2011

SECONDA FASE (di Emy)

Devo dire che la descrizione di Fede della seconda fase mi ha fatto tornare in mente tanti episodi che la mia memoria aveva rimosso automaticamente, dopo averli classificati come improbabili. In effetti non ho un gran ricordo di tutte le mostruose sceneggiate che ho dovuto subire, forse perché in quel periodo pensavo di esserne la causa! Ogni giorno mi impegnavo a dare il massimo e a fare sacrifici per la persona che amavo. Trascinata dalla finzione di un rapporto “speciale”, non c’era giorno in cui non sentissi il bisogno di fare anche solo una piccola sorpresina o di accontentare i suoi desideri. Solo ora, invece, capisco quanto tutte quelle energie siano andate in gran parte sprecate. Come il boomerang di un film su Robinson Crusoe, che Paolo Villaggio aveva costruito con tanta fatica e che tirava per cacciare, ma poi puntualmente gli ritornava sulla testa. Ebbene sì, non è detto che ciò che semini poi lo riesci a raccogliere. Può sempre arrivare qualcosa di non calcolato che spazza via tutti i tuoi punti fermi (in questo caso la Fabite!). Povere quelle persone che sono convinte di averla aggirata. Povere, perché un bel giorno si ritroveranno a guardare il tramonto davanti al Colosseo e si sentiranno dire “Sai, non ti amo più… Non come prima! Ma se vuoi possiamo riprovarci…!”. Sì, mi è capitato anche questo. Ma in realtà non riguarda la fase che stiamo affrontando ora, quindi ne riparleremo più in là.
Concentriamoci su questa fase: l’Idilliaco Bipolarismo. Idilliaco perché? Perché quando inizia ti sembra ancora di vivere in un sogno con il ragazzo che volevi e le cose che più desideravi. Anche quando lui sembrerà lontano anni luce da te e dal tuo modo di fare, ti avvinghierai a questa visione perfetta che hai di voi e concluderai riconoscendoti delle colpe mai avute. Bipolarismo, invece, poiché il soggetto tenderà, come abbiamo più volte ribadito, a confondere le sue impressioni e le sue idee: della serie “No, le zucchine mi fanno ribrezzo!” e poi lo ritrovi a mangiare con la sua coinquilina un piatto abnorme di zucchine grigliate e gamberetti alla piastra… Per di più il brav’uomo in questa fase è entrato in un momento di rinnegamento totale: qualunque cosa/persona/opinione sarà soggetta ad una puntuale confutazione da parte sua. E’ ovvio che rientra nella cerchia solo ciò che riguarda te! Potrebbe anche arrivare a dire che la terra è piatta pur di dimostrarti quanto NON PUOI AVERE RAGIONE! Ma questa non è che la punta dell’iceberg!
Considerando i punti presi in esame nel post precedente, direi che quello riguardante gli attacchi di gelosia acuta sia il più frequente. Non di rado siamo spettatori di ragazzetti che tormentano povere adolescenti confuse per aver avuto la malaugurata idea di rispondere a uno squillo sul cellulare! E vogliamo contare tutte le volte che dobbiamo sentirci dire “Perché non lasci i capelli ricci? Sei così carina al naturale..." per poi ritrovarci in testa un cespuglio di spinaci dovuto alla massima concentrazione di umidità possibile nell’aria! E il bello arriverà quando lui, paragonandoti alle altre, ti dirà “Beh, certo potevi aggiustarti un po’. Sembri proprio sciatta”. Penserete a noi quando il sangue vi ribollirà nelle vene!
Per incoraggiare la tesi, vorrei citare un giorno in cui  mi capitò di svegliarmi sentendo entrare in casa il padre della mia amica/coinquilina. Il caso ha voluto che quella mattina il bagno fosse occupato, quindi (considerando che non è carino presentarsi con il segno del cuscino in faccia ad una persona che non vedi da circa dieci anni!) presa dal panico, cominciai a sistemarmi sommariamente. È evidente che il mio ex ragazzo, che allora viveva con me, aveva una percezione distorta del correttore perché, di fronte alla mia abilità nel nascondere occhiaie e residui di trucco malandato, mi accusò di volerci provare con quell’uomo. Certo, il padre della mia amica era ed è davvero un bell’uomo, ma come potrei anche solo pensare di provarci con lui???? Ovviamente quella volta ci rimasi molto male e finimmo per litigare, ma all’epoca non sapevo della Fabite! Ancora non ne conoscevo i sintomi e le manifestazioni più variopinte! Per questo stiamo tentando di far emergere questa scottante verità, perché, se mi fossi resa conto prima della gravità e dell’ironia della situazione, mi sarei risparmiata ore ed ore di futili discussioni e non mi sarei tormentata chiedendomi “Ma sono davvero così diabolica come mi descrive?.
Inoltre mi sembra doveroso lasciare la testimonianza di Fede che di recente mi ha raccontato di quando il suo magnifico ragazzo si è lamentato delle sue calze: il pazzoide sosteneva che fossero troppo larghe, solo per il fatto che si sollevavano dalla pelle… E meno male, direi! E addirittura pretendeva che le cambiasse ogni volta che si intravedeva un filo tirato!!! Bah!
Insomma, finché si tratta di questioni da poco ci può pure stare, ma è su quelle importanti che ti cadono le braccia e che vorresti solo affogare in una mega confezione di Müesli al cioccolato della Cameo! È ora di eliminare dalla faccia della terra questa terribile piaga. Non solo per le generazioni future, ma anche perché siamo stanche di sentirci delle squilibrate solo perché ci piace saltellare per il freddo o perché non vogliamo essere in competizione con la solita “amica del cuore-che non lo è mai veramente"!


Emy

mercoledì 23 marzo 2011

SECONDA FASE (di Fede)

In seguito alla rivelazione improvvisa delle prime stranezze, si definisce una prima fase in cui agli episodi di Fabite si alternano momenti di lucidità: ormai è palese il delinearsi di una situazione anomala (ignorata dal soggetto malato) che tuttavia lascia spazio a momenti di normalità, spesso causa di false speranze nelle contro-vittime.
Ci è sembrato dunque opportuno dare a questa fase il nome di Idilliaco Bipolarismo, momento dalla durata variabile e gradualmente tendente al peggioramento.
Osservando più da vicino il soggetto colpito, è subito evidente la sua totale ignoranza riguardo il proprio stato mentale compromesso: il soggetto non sa o non vuole ammettere di essere malato, è convinto di comportarsi in maniera normale ed irreprensibile, e, anzi, gli sembra che sia la sua compagna (cioè noi e voi) ad avere degli atteggiamenti indisponenti.
E' qui che, secondo la mia esperienza, entrano in gioco almeno tre dei sintomi descritti nella presentazione del quadro generale sulla Fabite:
  • Repentini cambiamenti di opinione sul senso della vita e delle cose
  • Attacchi di gelosia acuta, alternati ad indifferenza totale
  • Manie di persecuzione e vittimismo cosmico verso tutti e tutto
Analizziamo nel dettaglio ciascuno di questi sintomi, servendoci come sempre di esempi pratici, tratti da eventi realmente accaduti.

Repentini cambiamenti di opinione sul senso della vita e delle cose.
"Che bello! Davvero disegni e frequenti un corso di fumettistica? Che fico!"

E' facile lasciarsi ingannare da una frase innocente come questa, che non farebbe presagire a nessuno un totale invertimento di opinione che arriva nel giro di pochi giorni (se non di poche ore)

"Eh, sempre a fare 'sti disegnini infantili!"

Oppure: "Che animo sensibile che hai, ti piacciono gli animali!" > "Che p***e co' 'st'animali!"

Per non parlare dei casi di Doppio Invertimento:

"Ecco, tu già lavori, invece di continuare gli studi!" (ma nel momento in cui riprendi in mano i libri, sacrificando la tua occupazione) "Ecco, tu studi invece di lavorare!"

E ancora:

"Dài, passiamo il pomeriggio al parco, porta la palla!" (ma non appena ci si incontra) "Ma che fai, hai portato la palla?! Che figure mi fai fare?!"

Il soggetto può manifestare anche segni di insofferenza nei confronti di geometrie e patterns vari, che fino ad allora non avevano sortito in lui particolari reazioni: i calzini a righe, che fino a ieri sembravano così allegri ed originali e che vi caratterizzavano così positivamente, ora sono ai suoi occhi degli immondi orrori che turbano i suoi peggiori incubi, una vergogna per il mondo, e lui non può davvero sopportare di dividere la sua esistenza con voi.
Si riscontra inoltre un'alterata percezione della realtà: una gonna blu a tinta unita, nella sua mente, si trasforma in un'improbabile gonna a pois, che neppure Minnie avrebbe il coraggio di indossare, con le consegenze di cui al punto precedente.

Attacchi di gelosia acuta, alternati ad indifferenza totale.
Qualunque essere vivente, che non sia egli stesso, non è un "potenziale rivale", ma è quasi certamente l'oggetto del vostro sicuro tradimento nei suoi confronti.
Accarezzate il cane del vicino? E' ovvio che avete delle strane manie nei confronti della bestiola o che state puntando quantomeno al suo proprietario.
Parlate con suo fratello, mentre aspettate che il vostro lui si allacci le scarpe? State entrambi tramando alle sue spalle e chissà che un giorno non progettiate di ucciderlo per rilevare la sua parte di eredità.
Avete un lavoro full-time in un ambulatorio veterinario che chiude alle 20:00? Impossibile: probabilmente staccate alle 18:00 ed impiegate il tempo restante in orge che vedono protagonisti voi, il direttore sanitario e tutti gli altri infermieri della struttura. E il fatto che abitiate lontano dal posto di lavoro non è un valido motivo per non essere a casa in una decina di minuti dalla fine dell'orario di lavoro. E perché indossare un camice, quando la sua migliore amica, segretaria di un avvocato, indossa un elegante tailleur? E' logico pensare a strani giochi erotici.
Lavorate presso uno studio dentistico privato? Troppo strano, non si sono MAI visti ambulatori privati, collocati in appartamenti condominiali debitamente modificati. I dentisti lavorano SOLO ed ESCLUSIVAMENTE in strutture ospedaliere pubbliche. Per cui è evidente la vostra relazione amorosa con il dentista, anzi: "Chissà cosa farete chiusi in casa sua, SOLI, tutto il giorno?!"
E poco importa se siete delle mezze suore i cui spostamenti, tutti prevedibilissimi, si limitano al triangolo casa-lavoro-chiesa e al massimo deviano verso casa sua.
Poco importa se il vostro telefono è sempre raggiungibile, a qualunque ora del giorno e della notte, nel caso lui abbia bisogno di voi.
In quei momenti, per lui non siete altro che delle furbe faine che tentano di ingannarlo in ogni modo, fingendosi creature innocenti, proprio come il resto del mondo.
A ciò si alternano momenti di indifferenza totale, durante i quali potreste indossare, per colpire la sua attenzione, abiti che restituirebbero la vista ad un cieco, che invece lui non nota affatto "Visto che belle le scarpe di quella signora?" o che, al massimo, liquida con un "Sì, che carino... Visto che belle le scarpe di quella signora?"

Manie di persecuzione e vittimismo cosmico verso tutti e tutto.
A questo punto, la reazione della contro-vittima non si discosta da quella che avrebbe un qualunque altro essere raziocinante: sorpresa, sbigottimento, disorientamento, ricerca di una spiegazione logica che possa giustificare questi momentanei attacchi di follia.
E' qui che ci si rende conto dell'ignoranza, da parte del capo malato, riguardo la propria condizione, poiché esso reagisce come se fosse egli stesso la vittima di un complotto universale, ordito nei suoi confronti.
Lo state tutti perseguitando con le vostre accuse, gli state col fiato sul collo con le vostre insinuazioni e lui non sa davvero cosa fare con voi.
Non lo capite più, siete cambiate (da che pulpito vien la predica!) e, dopo lagnanze e piagnistei vari, l'unica soluzione che riesce a trovare per difendersi dalla vostra ottusa cattiveria è la fuga o comunque l'allontanamento della vostra influenza negativa: "Lasciamo perdere, tanto è inutile... Facciamo che siamo solo amici!"

Fede

venerdì 11 marzo 2011

PRIMA FASE (di Fede)

La mia esperienza con la Fabite è stata molto particolare, anche perché sono venuta a diretto contatto con il ceppo originario del virus, ovvero una di quelle persone in cui la viremia è talmente concentrata da compromettere irrimediabilmente la salute del soggetto stesso, che diventa quindi veicolo del morbo.
Proprio da tale individuo, che per questo da oggi definiremo Focolaio, prende il nome la malattia di cui vi parleremo.
Come già enunciato dalla mia collega nel post precedente, identificare con chiarezza il periodo di incubazione è impresa ardua: tutto sembra procedere secondo le migliori aspettative e, coccolate dall'infatuazione per l'uomo perfetto, ci riesce difficile cogliere gli impercettibili segnali di questo primo stadio, anzi, ci sentiamo perfino in colpa per aver anche solo pensato, per un istante, che il nostro principe forse potrebbe avere qualche piccolo abbozzo di difetto.

Ed ecco che in quel preciso momento, per una reazione naturale, giustifichiamo il nostro compagno: lo stress, il lavoro, il non-lavoro, lo studio, il distributore del caffè che non restituisce il resto, il fumo passivo subito dai genitori quando ancora era nella culla... Tutto diventa un motivo più che valido per coprire quella piccola scalfitura nell'aura dorata dell'amato.
Sindrome della Crocerossina? Superata.
Trasformazione in Geisha? Peggio.
Si tratta di Fabite, e noi siamo, per così dire, le contro-vittime: il virus, per difendersi e continuare a proliferare, deve necessariamente colpire anche la compagna del soggetto, indebolendone le difese psico-immunitarie.
Bisogna tuttavia rassicurare i lettori su questo punto: al momento non è stato possibile rilevare particolari complicazioni ed effetti degenerativi sulle contro-vittime, che fortunatamente contraggono solo una forma debole della malattia, riprendendosi più o meno in tempo... In effetti, molto "meno" che "più", dal momento che spesso il virus continua a moltiplicarsi nelle cellule del nostro compagno, fino a sua certa conclamazione, ma questo è un punto che toccheremo più avanti, così come la sua diffusione ed un'eventuale immunità.
Ora, per darvi un esempio pratico di quanto sia silenziosa l'incubazione e di quanto improvvisa sia l'esplosione della Fabite, riporterò di seguito uno stralcio tratto dal diario che aggiornavo quotidianamente all'epoca del mio primo incontro con questa orribile malattia.

Roma, 6 Giugno 2003.
Caro diario,
questa sera io e Focolaio siamo usciti... Niente di che, ma siamo stati benissimo: un gelato e una paseggiata... Tante coccole ^^
E' proprio un amore: ci siamo immaginati come saremo fra un paio d'anni e abbiamo fantasticato su una domenica insieme, a preparare un bel pranzo! Per fortuna che quel brutto mal di testa gli è passato [...] dopo tutto anche io mi sarei innervosita, poverino...


Roma, 7 Giugno 2003.
Caro diario,

non potevo avere più bel buongiorno! Focolaio ha appena chiamato per augurarmi buon "mesiversario" ! Eh già, oggi sono 7 mesi che siamo insieme :-D
Mi ha detto che sono la donna della sua vita e che mi ama tanto... Sto camminando su una nuvola! XD


Insomma, una storia tutta rose e fiori, a giudicarla da queste poche righe, precedute da 7 mesi di totale armonia, salvo qualche piccola e normalissima (?) emicrania qui e là.
Ma ecco cosa accadeva poche ore dopo, per l'esattezza appena 5 ore dopo questo buongiorno di miele:

Roma, 7 Giugno 2003.
Mi sembra impossibile. L'ho appena chiamato e la sua voce era fredda e distaccata, quasi seccata. Eppure era stato lui stesso a dirmi che aspettava una mia telefonata...
Non riesco proprio a credere a quello che mi ha detto, dopo tanto tergiversare... Annoiato come qualcuno a cui hai dato il tormento per secoli, senza sosta, si è lagnato del fatto che gli sto col fiato sul collo (io??? Ma se sono proprio io a dirgli di non preoccuparsi e non tagliare fuori dalla sua vita i suoi amici!) ... Ha detto che è finita e non mi ama più... Ha detto che questa mattina si era sbagliato e che comunque è tornata la sua ex. Scuse? Possibile che in 7 mesi non abbia fatto che pensare a lei e me lo viene a dire solo ora? Cosa sono stata io, una specie di tappabuchi? Non so che pensare, sono a pezzi e tutto mi sembra grigio e squallido...


Si potrebbe pensare che questa sia la normale, seppur repentina, fine di un fidanzamento o di un rapporto con un ragazzo. In realtà è solo l'inizio, il principio di tutto, la punta del'iceberg.
Riflettete sull'esempio riportato, dunque, e traete le vostre conclusioni a riguardo.
E qualora qualcuno di voi si riconosca in una situazione simile, ritrovandosi in queste parole, lasci pure un commento, in modo da arricchire di sempre nuovi dettagli il quadro che stiamo tentando di delineare.
Infatti, solo conoscendo a fondo la Fabite, si può sperare di riconoscerla in tempo ed evitarla, e, forse un giorno, tentare di trovare una cura per debellarla una volta per tutte!


Fede

giovedì 10 marzo 2011

PRIMA FASE (di Emy)

Cari lettori,
martedì in Italia si festeggiava la donna e noi, per rispetto, non abbiamo voluto infierire su una questione delicata come questa! Dopo la presentazione della scorsa settimana, direi che sarebbe ora di cominciare ad assaporare le varie fasi di questa piaga sociale. Partiamo, quindi, da quella iniziale: l’INCUBAZIONE. Devo ammettere che definire questo primo livello non è semplicissimo. Perfino noi, che ormai ci riteniamo delle intenditrici, facciamo ancora fatica a riconoscerne i primi segnali. Eppure qualcosa c’è. Alcuni sintomi sono fin troppo evidenti, come la totale disponibilità. Infatti, almeno in questa fase (che può durare dai 2 ai 9 mesi circa), l’uomo affetto da Fabite risulta più accondiscendente di un gattino affamato. Attentissimo ai minimi dettagli, programma incantevoli fuoriporta e romantici appuntamenti in luoghi che “devi assolutamente vedere”. Rigorosamente al bando ogni possibile uscita con gli amici, se non al tuo fianco, e soprattutto ruggite con orrore le varie partite di calcetto/play station con i compagni di sempre. Insomma, in questa condizione si arriva a rasentare il tappetinaggio; tu, invece, accecata dalla piacevole illusione, non  ti accorgi che la puzza che senti non è quella del dolce dimenticato in forno, ma di un virus che si sta lentamente impossessando delle cellule cerebrali del tuo ragazzo! Lo so, può spaventare a sentirla descrivere così, ma questa fase non è (come sognano le più ingenue) l’inizio della storia perfetta, ma direi più la nascita di una relazione che può solo peggiorare irrimediabilmente.
Volendo osare, potrei affermare che, nei casi più eclatanti, l’individuo affetto da Fabite si possa far trasportare completamente dalla foga del progettare il futuro. Sì, sto parlando della convivenza. Quel mondo incantato in cui lui apprezza i tuoi vani tentativi di rendere idilliaca una specie di topaia e che, purtroppo, si realizza solo nella tua testa! Certo, i momenti belli non mancano; quelli in cui, per non svegliarlo, rischi di romperti una caviglia nello sforzo di non far rovesciare il vassoio, con sopra una deliziosa spremuta d’arancia (frutto di un’intensa mezzora di spremitura con l’utilizzo del solo coltello rimasto pulito)! Per non parlare dei tuoi slanci di umanità quando lo vedi angosciato davanti ad una lavatrice già caricata (da te) e con tutta la dolcezza materna che possiedi gli dici “amore, vai a riposare un po’, ci penso io!”. Beh, c’è da rendersi conto che in questi momenti il soggetto è preso da un attacco di panico dovuto ad uno scontro durissimo tra le sue cellule sane (anche se pur sempre maschili) e quelle infettate dal malaugurato virus. Quindi bisogna essere cauti e prepararsi al peggio. Di lì a breve, infatti, l’individuo contagiato rivelerà le prime tracce di un processo inarrestabile. Nel giro di poche ore dall’ultimo incontro “nella norma“, si assisterà ad un incomprensibile mutamento caratteriale: la disponibilità lascerà il posto all’esigenza dei propri spazi (come se noi li avessimo mai vietati!) e i suoi dolcissimi “quanto sei cucciola” si trasformeranno in un secco “devi sempre essere così opprimente?”. E mentre tu cercherai di capire la ragione del suo tempestivo cambiamento, lui avrà già trovato un milione di motivi per cui la vita con te sia un’insopportabile prova continua. Da quel momento la tua casa riprenderà le sue reali sembianze e durante la notte il letto non ti sembrerà mai abbastanza largo.
Questo è un punto di non ritorno. È la cosiddetta soglia, dopo la quale nulla potrà essere dato per certo. Un po’ però mi spiace essere arrivata a questa conclusione. Forse sarebbe stato meglio continuare a sperare nei momenti stressanti, coi quali tendiamo a giustificare ogni idiozia fatta dai nostri compagni. O probabilmente sarebbe ancora meglio potersene fregare di tutte le loro strane idee sul rapporto di coppia, vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimo e provando a pensare prima a se stesse, senza impegno!
Emy

venerdì 4 marzo 2011

Presentazione del caso.

Eccoci qui!
Dopo anni di resoconti dettagliati ed episodi al limite dell'incredibile, abbiamo avuto il coraggio di condividere con il resto del mondo (o almeno con la parte "rosa") il nostro disprezzo per un'epidemia dilagante: la Fabite.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, puntualizziamo che si tratta di una malattia molto seria che colpisce principalmente gli uomini, a prescindere dall'età.
Ovviamente possiamo confermare le sue caratteristiche genetiche, visti i riscontri prima nei figli e poi nei genitori.
Tuttavia, non ci sentiamo di escludere che possa essere anche trasmissibile, poiché abbiamo ricevuto diverse testimonianze di individui sani colpiti da questo male (decisamente incurabile!), solo dopo essere venuti in contatto con persone infette (od eventualmente con portatori sani del virus latente).
Ora, vi starete certamente chiedendo "Ma di che diavolo stanno parlando queste due pazze?". Beh, se non l'avete ancora intuito, vuol dire che siete tra quelle "fortunate" che sono riuscite a non imbattersi mai in un esemplare del genere!
Ecco il perché del nostro approccio scientifico: conoscere la Fabite per evitarla.
I sintomi prncipali della Fabite sono sostanzialmente questi:
  • Repentini cambiamenti di opinione sul senso della vita e delle cose
  • Attacchi di gelosia acuta, alternati ad indifferenza totale
  • Proposte a lungo termine, ritrattate dopo qualche minuto
  • Senso di frustrazione profonda per qualsiasi tipologia di impegno/progamma, preceduto da discorsi inquisitori sulle tue capacità di programmare e mantenere gli impegni
  • Morboso attaccamento alla figura genitoriale femminile (questo è un tratto fondamentale!)
  • Ossessiva necessità del rapporto d'amicizia da branco (però solo il suo)
  • Spiegazioni inventate in extremis per giustificare comportamenti incomprensibili, anche per il soggetto stesso
  • Manie di persecuzione e vittimismo cosmico verso tutti e tutto
Va da sé che ogni persona è diversa e che in ogni individuo la malattia può presentarsi con altre mille sfaccettature; per questo sarà meglio affrontarle un po' per volta!
A qualcuno potrebbe venire in mente la malsana idea di concentrare tutte le proprie energie nel tentativo di curare questo morbo.
Noi ci abbiamo già provato e riprovato, ma con scarsi risultati!
Quindi, per non perdere altro tempo prezioso, abbiamo finito per abituarci agli effetti di questa orribile pestilenza. Ora non ci concentriamo più sui dettagli, ma ci accontentiamo della futile speranza di trovare un senso alle loro azioni.
In fondo vorremmo solo non sentirci dire "Siamo solo amici, vero?" per aver indossato un misero pigiamone con gli orsetti!
Chiediamo troppo?

Emy e Fede