giovedì 23 giugno 2011

CONTAGIO E IMMUNITÀ

Per cominciare vorrei dare il buongiorno a tutti/e, sperando che la Fabite vi abbia risparmiati/e! È da un po’ che non scrivo… Uno strascico del morbo si stava impossessando di me, come quando hai un bruciore sul labbro e sai che l’herpes farà presto la sua ingiusta apparizione, rendendoti la vita sociale impossibile e sgretolando la tua autostima! Ecco, da contro-vittima è così che ci si sente. Un enorme herpes che dilaga nella società, di cui, una volta contagiato, non potrai più liberarti! Ebbene sì, ho detto proprio “contagiato”. L’avevamo già accennato nei post precedenti, ma ora sarebbe meglio approfondire con sane riflessioni.
Di una cosa siamo più che certe: dalla Fabite nessuno può fuggire. Anche coloro che non hanno la giusta predisposizione genetica per poterla contrarre, possono imbattersi nella malattia e contagiarsi o diventare portatori sani (ricordatevi che la Fabite è sia ereditaria che contagiosa!). Certo, alcuni soggetti possono risultare immuni, ma nella storia dell’umanità solo pochissimi hanno raggiunto questa condizione (vedi Gandhi, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Topo Gigio, Maria Teresa di Calcutta, Simba de “Il Re Leone”, Dharma & Greg, e pochissimi altri). Quindi, a meno che non abbiate intenzione di passare il resto della vostra vita con dei monaci tibetani, preparatevi ad affrontare al meglio una situazione ad alto rischio di propagazione.
Possiamo confermare che il metodo più veloce per la diffusione di questo flagello sia il contatto o la vicinanza continua ad un soggetto ammorbato. Quindi anche solo un’uscita di gruppo potrebbe essere fatale (e noi sappiamo quanto sia indispensabile per alcuni uomini far parte di un “branco”!). In questi casi, infatti, gli “appestati” sono in grado, attraverso una sottile opera di convincimento, di confondere la mente delle persone sane, sottomettendole ad un processo ancora poco chiaro di schizofrenia latente. Solo con una prolungata esposizione potrà diventare s. conclamata, ma anche in quel caso per le contro-vittime sarà piuttosto difficile riconoscerne i sintomi e quindi allontanarsi per tempo!
A questo punto sembrerebbe tutto molto chiaro, ma qui casca l’asino: come mai in alcuni casi persone che sembravano sane, non interessate ad uscite con gli amici e super protettive-dolcissime-innamorate, cominciano a mostrare i primi segni della piaga? Le contro-vittime a volte sono artefici del proprio destino: non dimentichiamoci che sono diventate tali solo attraverso la sopportazione di svariate imboscate da parte dei fabitici, quindi  è normale che si “incattiviscano” e che trasudino sfiducia da tutti i pori! La conseguenza è che anche un ipotetico ragazzo modello si trasformi in una specie di mutante, assorbendo le migliaia di onde negative che riceve nel corso della relazione (nonché i vari sfoghi sulle malefatte degli ex!).
Alla luce di ciò, se c’è un vero consiglio da potervi dare, possiamo dirvi che, dopo la fine di una storia segnata da questa calamità, sarebbe meglio chiudere la porta e aprire finalmente ‘sto benedetto portone, traendo insegnamento dalle esperienze vissute, ma senza rimanerne completamente soggiogate! Insomma, se trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando, sono sicura che anche voi riuscirete a trarre vantaggio da una situazione tanto negativa!

Emy

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