... Ovvero la rappresentazione grafica di situazioni realmente vissute, riportate fedelmente da chi è stato vittima di questi incontri decisamente troppo ravvicinati.
Buona visione!
Inoltre, cogliamo l'occasione per ricordarvi che il vostro aiuto è prezioso per noi, quindi, se avete esperienze, aneddoti, storie da raccontare o se avete il sospetto di essere venuti in contatto con un/a Fabitico/a, lasciateci pure un commento o inviateci una e-mail (fede.emy@gmail.com), noi sapremo ascoltarvi!
FABITE: riconoscerla ed evitarla!
Guida rapida al riconoscimento dei sintomi più comuni (e di quelli non ancora riscontrati) di questa malattia dilagante
martedì 4 ottobre 2011
venerdì 2 settembre 2011
CONSIGLI PER L'ESTATE
Cari amici, eccoci di nuovo qui a mettere per iscritto le ultime scoperte nel campo della Fabite. Dopo mesi di duro studio su campo, siamo riuscite ad avere nuovi riscontri positivi per la nostra (ormai infallibile) teoria. Negli ultimi tempi molte cose sono cambiate. Io e Fede eravamo convinte che ci fosse un limite a tutto, che non potesse essere peggio di come sembrava… Beh, ci sbagliavamo! Qualcuno ha superato se stesso, confermando tutte le ipotesi più macabre. Siamo veramente allibite per gli ultimi avvenimenti, soprattutto per l’audacia di chi riesce a negare anche davanti alle più spaventose evidenze.
- NON PRENDETE INIZIATIVE: ogni vostra proposta sarebbe sciocca e troppo dispendiosa o troppo sciatta/stancante/noiosa/improponibile. Quindi è meglio spingere l’altro a trovare proposte soddisfacenti e geniali per poi prendervi cura della prenotazione (cosa che il fabitico non può fare per ovvi impegni lavorativi!).
- NON PREOCCUPATEVI DI ASSENZE PROLUNGATE: se il fabitico vi dice “torno subito” e non si ripresenta dopo un’ora o due, non allarmatevi, sarà stato sicuramente trattenuto da qualche impegno più impellente (come fare nuove conoscenze con la fauna locale e ristoratori non proprio economici, oppure qualche bella partita di pallavolo all’ultimo sangue!). La vostra pressione bassa e i vostri malori possono aspettare, che diamine!
Devo dire che più volte ho dovuto affrontare crisi di fede non indifferenti, accompagnate da insoliti attacchi di vittimismo cosmico. Ho pensato addirittura di essere una pazza, e forse è vero se me ne sto qui a chiedermi come spiegare certe situazioni, certi gesti incomprensibili, invece di andare a prendere un po’ di quel sole tanto estraneo alla mia carnagione lattiginosa! Sembrerebbe, in effetti, una cosa inutile, come sparare sulla croce rossa, ma qualcuno dovrà pur mettere tutti al corrente, no?! A noi l’arduo compito di tenere alta la bandiera della ragionevolezza, sperando anche nel vostro contributo, a questo punto sempre più gradito!
Visto e considerato che l’estate è quasi finita, il nostro aiuto ormai può risultare inutile per chi è già tornato dalle ferie. Allora speriamo di fare in tempo almeno per chi partirà a settembre o comunque per gli anni futuri.
Ovviamente diamo per scontato che non tutte le contro-vittime che hanno letto il nostro blog abbiano avuto l’accortezza di allontanarsi dal soggetto fabitico, quindi, per evitare che ciò che è accaduto a noi possa rovinare anche le vostre ferie, abbiamo pensato di aiutare il prossimo con delle dritte precauzionali. Una sorta di guida per affrontare i momenti bui di questa malattia, quando il panico si impossessa di te e l’angoscia trasforma la tua quasi vacanza in un incubo ad occhi aperti!
Importantissimo da sapere (già da maggio) è che tu NON andrai dove vorresti e, se anche così fosse, non sarà mai bello come l’avevi immaginato! Questo è un punto fondamentale per chi è a contatto con la Fabite pura, tanto per non perderci nell’illusione di un periodo di pura felicità. Dato che spenderai i tuoi soldi, guadagnati con tanta fatica - anche chiedere ai genitori può essere snervante - è meglio prepararsi alle difficoltà e prendere il tutto con molta nonchalance. Certo, non è facile riuscire a gestire troppi fattori nello stesso momento (il panico è panico!), ma noi confidiamo nei più temerari o in chi si è stancato di pensare all’estate con paura.
Emy
Di seguito un elenco di consigli pratici per affrontare l’arrivo del caldo e le tanto desiderate (quanto temute) partenze:
- NON ORGANIZZATE VACANZE: sarebbe impossibile pianificare il tutto evitando scenate per la vostra OVVIA incompetenza nel settore del turismo!
- NON PRENDETE INIZIATIVE: ogni vostra proposta sarebbe sciocca e troppo dispendiosa o troppo sciatta/stancante/noiosa/improponibile. Quindi è meglio spingere l’altro a trovare proposte soddisfacenti e geniali per poi prendervi cura della prenotazione (cosa che il fabitico non può fare per ovvi impegni lavorativi!).
- NON PRENDETE CASE IN AFFITTO: è fondamentale avere qualcuno che vi esoneri dalle pulizie che l’infetto non farà, se non recriminando. Inoltre si evita anche il problema del dispendio di soldi per cose oggettivamente inutili (come il balsamo oppure l’olio d’oliva) a favore di compere essenziali alla sopravvivenza (come bottiglie di vino da 30 euro!!!).
- FATE TANTISSIME FOTO, MA NON TROPPE: il soggetto potrebbe aggravarsi col sole, arrivando ad accusarvi di non aver documentato a sufficienza la vostra magnifica vacanza, lasciando a bocca asciutta la povera suocera, sponsor ufficiale del tour. È chiaro però che non dovete esagerare: “mica possiamo spendere i soldi in questo modo!”
- TENETE CONTO DEL DEUS EX MACHINA: dietro ogni sua decisione c’è in realtà un burattinaio pronto a risolvere questioni intricate inerenti lo svolgimento del vostro soggiorno (LA MAMMA). Quindi non impazzite per seguire i vostri desideri. Voi non siete realmente conscie di ciò che è giusto per voi. Lasciate che risolva chi ha palesemente più esperienza di voi (anche se non è mai andato nei luoghi in questione).
- NON SCEGLIETE LA GUIDA TURISTICA: meglio lasciare a lui l’incombenza di decidere se e quale prendere. La vostra non sarà mai quella più opportuna! (Attenzione: non soffriamo di vittimismo cosmico, siamo state crocifisse anche per questo!)
- NON PREOCCUPATEVI DI ASSENZE PROLUNGATE: se il fabitico vi dice “torno subito” e non si ripresenta dopo un’ora o due, non allarmatevi, sarà stato sicuramente trattenuto da qualche impegno più impellente (come fare nuove conoscenze con la fauna locale e ristoratori non proprio economici, oppure qualche bella partita di pallavolo all’ultimo sangue!). La vostra pressione bassa e i vostri malori possono aspettare, che diamine!
- FATE UN CORSO DI AUTODIFESA PREVENTIVA: nel caso vi importuni qualcuno, non aspettatevi che il soggetto infetto sia dalla vostra parte. Non si tratta di vigliaccheria, ma solo di buon senso; è evidente che avrete fatto qualcosa per istigare certi comportamenti!
- EVITATE ACCURATAMENTE IL DELIRIO PRE-PARTENZA: non sarebbe scaltro da parte vostra restare nei paraggi durante uno dei suoi attacchi più acuti. Lo stress incide notevolmente sulla lucidità del fabitico, già fin troppo precaria; quindi i vostri preziosi consigli su come ricreare un habitat ordinato nella valigia potrebbero scatenare i loro sensori del pericolo, provocando una reazione a catena che quasi sempre si conclude con la ricaduta di ogni colpa su di voi!
A conferma di ciò vi proponiamo degli esempi su alcuni dei punti sopra citati:
1. Fede) Ho trovato una casa all’Isola D’Elba. Ho già prenotato! È proprio carina, ha anche il giardino!
Fabitico) Eh, vabbè… Ma chissà che ti hanno raccontato! Il giardino, sì… Però bisogna vedere se è vero!
F.) Ma sì che è vero, ci sono già stata in vacanza. È davvero una casetta carinissima!
Fab.) Sì, certo… Il proprietario la presenta carina, però poi bisogna vedere com’è davvero…
F.) ò_O No, non ci siamo… Ti ho detto che ci sono già stata… Fisicamente! L’ho vista davvero!
Fab.) Mah, sarà… Non mi fido di queste cose su internet!
F.) :S (qualcosa non torna!)
Fabitico) Eh, vabbè… Ma chissà che ti hanno raccontato! Il giardino, sì… Però bisogna vedere se è vero!
F.) Ma sì che è vero, ci sono già stata in vacanza. È davvero una casetta carinissima!
Fab.) Sì, certo… Il proprietario la presenta carina, però poi bisogna vedere com’è davvero…
F.) ò_O No, non ci siamo… Ti ho detto che ci sono già stata… Fisicamente! L’ho vista davvero!
Fab.) Mah, sarà… Non mi fido di queste cose su internet!
F.) :S (qualcosa non torna!)
2. Emy) Che bella questa spiaggia!
Fabitico) Eh, certo. Tanto a te che ti frega, non hai fatto neanche una foto!
E.) Vabbè, qualcuna l’ho fatta, dai… D’altronde la macchinetta è tua!
Fab.) Che c’entra???? Non pensi che mia madre ci resterà male? Mi ha pagato la vacanza e io non le riporto solo qualche misera foto! Non ti importa, eh?!
E.) Ma che ne so io che tua madre vuole le foto???!!!
Fab.) Non nominare mia madre! Non ti azzardare, hai capito???? (urlando davanti a tutta la spiaggia che ci osservava)
E.) o_O (questo è fuori!)
Fabitico) Eh, certo. Tanto a te che ti frega, non hai fatto neanche una foto!
E.) Vabbè, qualcuna l’ho fatta, dai… D’altronde la macchinetta è tua!
Fab.) Che c’entra???? Non pensi che mia madre ci resterà male? Mi ha pagato la vacanza e io non le riporto solo qualche misera foto! Non ti importa, eh?!
E.) Ma che ne so io che tua madre vuole le foto???!!!
Fab.) Non nominare mia madre! Non ti azzardare, hai capito???? (urlando davanti a tutta la spiaggia che ci osservava)
E.) o_O (questo è fuori!)
3. Ore 13,15 – Scogliera siciliana
Fede) Non mi sento troppo bene… Forse un calo di pressione…
Fabitico) Aspettami qui, vado a cercarti un posto all’ombra! Porto le cose con me, così poi ti do una mano.
Ore 14,00
F.) Anco0ra non torna… Che gli sarà successo? Sarà scivolato su uno scoglio? :’(
Ore 14,30 – Il fabitico torna sorridente e soddisfatto
Fab.) Ehilà, ho fatto amicizia con due simpatiche ragazze. Dai, vieni, ci possiamo unire a loro!
F.) Ma scusa, eh… Io sto qui che mi sento male e tu ti metti a fare Public Relations?! Mi ero anche preoccupata per te!
Fab.) Eh, mamma mia, che pesantezza!
F.) ò_O
Fede) Non mi sento troppo bene… Forse un calo di pressione…
Fabitico) Aspettami qui, vado a cercarti un posto all’ombra! Porto le cose con me, così poi ti do una mano.
Ore 14,00
F.) Anco0ra non torna… Che gli sarà successo? Sarà scivolato su uno scoglio? :’(
Ore 14,30 – Il fabitico torna sorridente e soddisfatto
Fab.) Ehilà, ho fatto amicizia con due simpatiche ragazze. Dai, vieni, ci possiamo unire a loro!
F.) Ma scusa, eh… Io sto qui che mi sento male e tu ti metti a fare Public Relations?! Mi ero anche preoccupata per te!
Fab.) Eh, mamma mia, che pesantezza!
F.) ò_O
4. (Questo è un po’ lungo!)
Spiaggia nordafricana con tanto di donne vestite a fare il bagno: Emy costretta sul lettino per ovvi “motivi logistici”. Il Fabitico è impegnato in un’avvincente partita di pallavolo da più di tre quarti d’ora (ma quanto durano ‘ste partite????). Emy – costume e pantaloncini – si avvicina incautamente al campo da gioco per guardare il suo prode cavaliere, ma un gruppo di ragazzi del posto comincia a fare commenti e battutine su di lei (chiaramente, anche se non parlavano la sua lingua, non ci vuole un genio per capire a cosa alludessero quei tipi!!!). Scocciata, decide di tornare al suo ombrellone per non dare modo a quei bifolchi di continuare la loro divertente riunione. Dopo altri 30 minuti circa, l’appestato torna con una bella vittoria stampata sul viso.
Fabitico) Ehi, come mai te ne sei andata prima? Certo che potevi anche guardarmi, eh?!
Emy) Lo so, ma c’era quel gruppo di ragazzi laggiù. Hanno cominciato a fare commenti che ovviamente non capivo, indicandomi e sogghignando. Uno poi si stava avvicinando, quindi me ne sono andata. Non hai visto?
Fab.) No… Vabbè stavo giocando… Ma sei sicura? Magari stai esagerando…
E.) No, guarda, non sto esagerando. È stata una sensazione bruttissima, soprattutto conoscendo il modo in cui vedono le donne qui…
Fab.) Sarà… Comunque non è che un uomo si mette a ridacchiare di una donna senza motivo (Ah, noooo?????). Evidentemente avrai fatto qualcosa per provocarli!
E.) Ma no, ti dico che me ne stavo tranquillamente seduta a bordo campo a guardarti giocare. È pazzesco che tu stia dalla parte di perfetti sconosciuti piuttosto che dalla mia!
Fab.) Non sto dalla parte di nessuno. Non so come sono andati i fatti!
E.) Te l’ho detto io! (che dovrebbe bastare!)
Fab.) Certo, però, che se te ne vai in giro in costume è normale che la gente faccia apprezzamenti! Potevi coprirti di più!
E.) Ma siamo in spiaggia!
Fab.) Tanto fai sempre così. Ti trucchi e ti fai carina e poi ti lamenti se qualcuno ti importuna!
E.) ????????????????????????????? Quando????
Fab.) Senti, io non ce la faccio ad andare avanti così. È evidente che ti piace farmi ingelosire provocando tutti gli uomini che incontri. Forse vuoi vedere la mia reazione… Ma io voglio stare tranquillo, non mi piacciono queste sceneggiate!
E.) No, vabbè. Non ci credo. Quindi se la tua ragazza ti dice che è stata importunata da dei cretini, tu invece di rassicurarla e al limite andare da quelli e spaccargli la faccia, la insulti dicendo che va con tutti????!!!! Ma stai fuori!
Fab.) Non posso mica dare la colpa ad uno sconosciuto se non so come sono andati realmente i fatti!
E) ù_ù … Non ci siamo!
Spiaggia nordafricana con tanto di donne vestite a fare il bagno: Emy costretta sul lettino per ovvi “motivi logistici”. Il Fabitico è impegnato in un’avvincente partita di pallavolo da più di tre quarti d’ora (ma quanto durano ‘ste partite????). Emy – costume e pantaloncini – si avvicina incautamente al campo da gioco per guardare il suo prode cavaliere, ma un gruppo di ragazzi del posto comincia a fare commenti e battutine su di lei (chiaramente, anche se non parlavano la sua lingua, non ci vuole un genio per capire a cosa alludessero quei tipi!!!). Scocciata, decide di tornare al suo ombrellone per non dare modo a quei bifolchi di continuare la loro divertente riunione. Dopo altri 30 minuti circa, l’appestato torna con una bella vittoria stampata sul viso.
Fabitico) Ehi, come mai te ne sei andata prima? Certo che potevi anche guardarmi, eh?!
Emy) Lo so, ma c’era quel gruppo di ragazzi laggiù. Hanno cominciato a fare commenti che ovviamente non capivo, indicandomi e sogghignando. Uno poi si stava avvicinando, quindi me ne sono andata. Non hai visto?
Fab.) No… Vabbè stavo giocando… Ma sei sicura? Magari stai esagerando…
E.) No, guarda, non sto esagerando. È stata una sensazione bruttissima, soprattutto conoscendo il modo in cui vedono le donne qui…
Fab.) Sarà… Comunque non è che un uomo si mette a ridacchiare di una donna senza motivo (Ah, noooo?????). Evidentemente avrai fatto qualcosa per provocarli!
E.) Ma no, ti dico che me ne stavo tranquillamente seduta a bordo campo a guardarti giocare. È pazzesco che tu stia dalla parte di perfetti sconosciuti piuttosto che dalla mia!
Fab.) Non sto dalla parte di nessuno. Non so come sono andati i fatti!
E.) Te l’ho detto io! (che dovrebbe bastare!)
Fab.) Certo, però, che se te ne vai in giro in costume è normale che la gente faccia apprezzamenti! Potevi coprirti di più!
E.) Ma siamo in spiaggia!
Fab.) Tanto fai sempre così. Ti trucchi e ti fai carina e poi ti lamenti se qualcuno ti importuna!
E.) ????????????????????????????? Quando????
Fab.) Senti, io non ce la faccio ad andare avanti così. È evidente che ti piace farmi ingelosire provocando tutti gli uomini che incontri. Forse vuoi vedere la mia reazione… Ma io voglio stare tranquillo, non mi piacciono queste sceneggiate!
E.) No, vabbè. Non ci credo. Quindi se la tua ragazza ti dice che è stata importunata da dei cretini, tu invece di rassicurarla e al limite andare da quelli e spaccargli la faccia, la insulti dicendo che va con tutti????!!!! Ma stai fuori!
Fab.) Non posso mica dare la colpa ad uno sconosciuto se non so come sono andati realmente i fatti!
E) ù_ù … Non ci siamo!
Cavi amici, che vi dobbiamo dive?! Qui la situazione peggiora sempre di più. Ogni tanto riaffiorano ricordi tristissimi con soggetti terribili, ma almeno stiamo imparando ad evitarli! Ribadisco che i soggetti potrebbero essere anche donne, solo che in questi casi è difficile rendersene conto perché per antonomasia siamo già inclini a cambiare facilmente idea.
Speriamo con tutto il cuore che questi consigli possano aiutarvi a trascorrere vacanze più rilassanti e senza troppi pensieri. Non fate il nostro errore nel voler trovare un filo logico in certi discorsi figli della Fabite: sarebbe inutile e controproducente! Piuttosto, fate spazio ai libri nella valigia e divertitevi più che potete. E ricordate: di fronte a qualsiasi difficoltà, basterà annuire dicendo “Certo, hai ragione”, cambiare subito argomento, per poi prepararvi un bel discorso di addio al rientro!
Forza e coraggio. Noi siamo con voi!
Speriamo con tutto il cuore che questi consigli possano aiutarvi a trascorrere vacanze più rilassanti e senza troppi pensieri. Non fate il nostro errore nel voler trovare un filo logico in certi discorsi figli della Fabite: sarebbe inutile e controproducente! Piuttosto, fate spazio ai libri nella valigia e divertitevi più che potete. E ricordate: di fronte a qualsiasi difficoltà, basterà annuire dicendo “Certo, hai ragione”, cambiare subito argomento, per poi prepararvi un bel discorso di addio al rientro!
Forza e coraggio. Noi siamo con voi!
Emy e Fede
giovedì 23 giugno 2011
CONTAGIO E IMMUNITÀ
Per cominciare vorrei dare il buongiorno a tutti/e, sperando che la Fabite vi abbia risparmiati/e! È da un po’ che non scrivo… Uno strascico del morbo si stava impossessando di me, come quando hai un bruciore sul labbro e sai che l’herpes farà presto la sua ingiusta apparizione, rendendoti la vita sociale impossibile e sgretolando la tua autostima! Ecco, da contro-vittima è così che ci si sente. Un enorme herpes che dilaga nella società, di cui, una volta contagiato, non potrai più liberarti! Ebbene sì, ho detto proprio “contagiato”. L’avevamo già accennato nei post precedenti, ma ora sarebbe meglio approfondire con sane riflessioni.
Di una cosa siamo più che certe: dalla Fabite nessuno può fuggire. Anche coloro che non hanno la giusta predisposizione genetica per poterla contrarre, possono imbattersi nella malattia e contagiarsi o diventare portatori sani (ricordatevi che la Fabite è sia ereditaria che contagiosa!). Certo, alcuni soggetti possono risultare immuni, ma nella storia dell’umanità solo pochissimi hanno raggiunto questa condizione (vedi Gandhi, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Topo Gigio, Maria Teresa di Calcutta, Simba de “Il Re Leone”, Dharma & Greg, e pochissimi altri). Quindi, a meno che non abbiate intenzione di passare il resto della vostra vita con dei monaci tibetani, preparatevi ad affrontare al meglio una situazione ad alto rischio di propagazione.
Possiamo confermare che il metodo più veloce per la diffusione di questo flagello sia il contatto o la vicinanza continua ad un soggetto ammorbato. Quindi anche solo un’uscita di gruppo potrebbe essere fatale (e noi sappiamo quanto sia indispensabile per alcuni uomini far parte di un “branco”!). In questi casi, infatti, gli “appestati” sono in grado, attraverso una sottile opera di convincimento, di confondere la mente delle persone sane, sottomettendole ad un processo ancora poco chiaro di schizofrenia latente. Solo con una prolungata esposizione potrà diventare s. conclamata, ma anche in quel caso per le contro-vittime sarà piuttosto difficile riconoscerne i sintomi e quindi allontanarsi per tempo!
A questo punto sembrerebbe tutto molto chiaro, ma qui casca l’asino: come mai in alcuni casi persone che sembravano sane, non interessate ad uscite con gli amici e super protettive-dolcissime-innamorate, cominciano a mostrare i primi segni della piaga? Le contro-vittime a volte sono artefici del proprio destino: non dimentichiamoci che sono diventate tali solo attraverso la sopportazione di svariate imboscate da parte dei fabitici, quindi è normale che si “incattiviscano” e che trasudino sfiducia da tutti i pori! La conseguenza è che anche un ipotetico ragazzo modello si trasformi in una specie di mutante, assorbendo le migliaia di onde negative che riceve nel corso della relazione (nonché i vari sfoghi sulle malefatte degli ex!).
Alla luce di ciò, se c’è un vero consiglio da potervi dare, possiamo dirvi che, dopo la fine di una storia segnata da questa calamità, sarebbe meglio chiudere la porta e aprire finalmente ‘sto benedetto portone, traendo insegnamento dalle esperienze vissute, ma senza rimanerne completamente soggiogate! Insomma, se trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando, sono sicura che anche voi riuscirete a trarre vantaggio da una situazione tanto negativa!
Emy
Di una cosa siamo più che certe: dalla Fabite nessuno può fuggire. Anche coloro che non hanno la giusta predisposizione genetica per poterla contrarre, possono imbattersi nella malattia e contagiarsi o diventare portatori sani (ricordatevi che la Fabite è sia ereditaria che contagiosa!). Certo, alcuni soggetti possono risultare immuni, ma nella storia dell’umanità solo pochissimi hanno raggiunto questa condizione (vedi Gandhi, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Topo Gigio, Maria Teresa di Calcutta, Simba de “Il Re Leone”, Dharma & Greg, e pochissimi altri). Quindi, a meno che non abbiate intenzione di passare il resto della vostra vita con dei monaci tibetani, preparatevi ad affrontare al meglio una situazione ad alto rischio di propagazione.
Possiamo confermare che il metodo più veloce per la diffusione di questo flagello sia il contatto o la vicinanza continua ad un soggetto ammorbato. Quindi anche solo un’uscita di gruppo potrebbe essere fatale (e noi sappiamo quanto sia indispensabile per alcuni uomini far parte di un “branco”!). In questi casi, infatti, gli “appestati” sono in grado, attraverso una sottile opera di convincimento, di confondere la mente delle persone sane, sottomettendole ad un processo ancora poco chiaro di schizofrenia latente. Solo con una prolungata esposizione potrà diventare s. conclamata, ma anche in quel caso per le contro-vittime sarà piuttosto difficile riconoscerne i sintomi e quindi allontanarsi per tempo!
A questo punto sembrerebbe tutto molto chiaro, ma qui casca l’asino: come mai in alcuni casi persone che sembravano sane, non interessate ad uscite con gli amici e super protettive-dolcissime-innamorate, cominciano a mostrare i primi segni della piaga? Le contro-vittime a volte sono artefici del proprio destino: non dimentichiamoci che sono diventate tali solo attraverso la sopportazione di svariate imboscate da parte dei fabitici, quindi è normale che si “incattiviscano” e che trasudino sfiducia da tutti i pori! La conseguenza è che anche un ipotetico ragazzo modello si trasformi in una specie di mutante, assorbendo le migliaia di onde negative che riceve nel corso della relazione (nonché i vari sfoghi sulle malefatte degli ex!).
Alla luce di ciò, se c’è un vero consiglio da potervi dare, possiamo dirvi che, dopo la fine di una storia segnata da questa calamità, sarebbe meglio chiudere la porta e aprire finalmente ‘sto benedetto portone, traendo insegnamento dalle esperienze vissute, ma senza rimanerne completamente soggiogate! Insomma, se trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando, sono sicura che anche voi riuscirete a trarre vantaggio da una situazione tanto negativa!
Emy
mercoledì 18 maggio 2011
IL BRUTTO DELLA DIRETTA (di Fede)
Ebbene sì, mentre vi scrivo, la Fabite ha colpito la mia dolce metà.
Dopo mesi di attenta osservazione del soggetto, posso dire con certezza che la causa della crisi corrente è proprio questa. E purtroppo, devo ammettere di essere stata io, in parte, a spianare la strada al morbo, indebolendo le difese immunitarie del soggetto con le mie paure.
Presentazione generale del soggetto.
La storia.
Tentativi.
In seguito ad accertamenti vari, interrogatori e sedute ipnotiche, volti a stabilire che non ci sia un'altra "donna" di mezzo, numerosissimi tentativi diplomatici sono stati intrapresi (tramite conversazioni virtuali e reali) per convincere il soggetto che sono convinta che sarei felice con lui.
Esempio:
X: E se poi ti penti, perché non ho nulla da offrirti? :-(
F: Ma no, tranquillo, mi basta il tuo amore, per il resto affronteremo le cose insieme e le risolveremo, come tutte le coppie normali. Credi forse che gli altri non abbiano mai problemi e non discutano mai? A meno che l'amore non ti sia passato... :-)
X: No, no, io ti amo, non potrei amarti più di così! :'( Hai ragione... E' normale litigare... E i problemi si affrontano insieme... E se poi ho un momento buio e penso che tu pensi che io penso sia per colpa tua e allora penso che ti sei pentita, perché in fondo non ho niente da offrirti? ç_ç Io ti amo da morire, ma forse è meglio se rimaniamo amici...
"Ti amo da morire, ma forse..." No caspita. Niente "forse" . O mi ami da morire o restiamo amici, ma quel forse proprio non può starci, perché equivale ad un eterno limbo che uccide entrambi.
Capirete quindi che dopo tanti mesi di tentativi come controvittima comprensia-remissiva-diplomatica, credo sia arrivato il momento di dare una smossa alla situazione. O è amore o è "solo" amicizia, e questo va stabilito con chiarezza.
Ma visto che per vie diplomatiche alla fine di tutti i discorsi c'è sempre quell'incertezza, penso sia naturale pensare che forse la Fabite non abbia ancora ucciso il sentimento e che sia necessario cercare di fare tutto il possibile per guarire il soggetto e farlo tornare sui suoi passi, optando per un meno corretto "Per il nostro interesse HO preso questa decisione" , che potrebbe far uscire allo scoperto la reale attuale decisione del Fabitico.
Effetto sorpresa.Partire un sabato mattina e presentarmi senza preavviso alla porta del soggetto, per un democratico "Ho deciso che da oggi viviamo insieme" . Lo shock non può che portare ad un bivio netto: sì o no. Dove sì è una coppia che si ritrova e no è una conferma del ritorno all'amicizia, senza dubbi o illusioni che logorerebbero il rapporto.
Personal trainer.
Per compiere questo passo è necessario recuperare un po' di stima di sé e in questo Emy sarà la mia personal trainer, con consigli su come ritornare in forma fisicamente sì, ma soprattutto psicologicamente.
Inutile dire, cari affezionati lettori, che ogni consiglio in merito sarà valutato volentieri e con cura, anche perché al momento sono talmente insicura ed instabile da pensare tutto ed il contrario di tutto nel giro di pochi secondi, fra crisi di pianto, attacchi di panico e momenti di semi-incoscienza-vigile, in cui do l'impressione di essere piuttosto tranquilla.
Ed ora, rimbocchiamoci le maniche (e incrociamo tutte le dita) ... C'è un duro lavoro da sbrigare e dobbiamo organizzarci per bene per fare in modo che la Fabite, almeno in questo caso, abbia le ore contate.
Dopo mesi di attenta osservazione del soggetto, posso dire con certezza che la causa della crisi corrente è proprio questa. E purtroppo, devo ammettere di essere stata io, in parte, a spianare la strada al morbo, indebolendo le difese immunitarie del soggetto con le mie paure.
L'umore è a terra, ma sto raccogliendo tutte le mie forze per cercare di combattere questo male.
Purtroppo i risultati di questa battaglia non sono certi, potrebbe accadere qualunque cosa, ma ho deciso di raccontare i miei (e di Emy) tentativi, messi in atto per far regredire la malattia, in diretta, e spero di avere la forza per aggiornare costantemente la cronaca di questa impresa.
E se anche le cose andranno male, non potrò dire di non averci provato... Chissà che non impari qualcosa di nuovo e non ci guadagni in autostima?
Tuttavia, per vincere la guerra (o almeno per provarci) è necessario vincere, di volta in volta, diverse battaglie.
Ecco quindi gli obiettivi che tenterò di raggiungere, sperando che tutti insieme, rappresentino quella particolare alchimia in grado di annullare, almeno in questo caso, gli effetti disastrosi della Fabite:
- Scopo primario: far rinsavire il soggetto colpito.
- Scopo secondario (ritenuto utile al raggiungimento dello scopo primario) : non annullarsi o uccidere la propria autostima.
Ora, io di autostima non ne ho mai avuta molta, ma penso potrete facilmente immaginare come stia adesso: depressa, vuota, fuori forma... Più del solito!
Fino ad oggi, mantenere un approccio comprensivo con i Fabitici non mi ha portato a grossi risultati. Sto optando quindi per una terapia d'urto, per la quale è necessario avere un minimo di sicurezza in sé. E questa sicurezza può derivare solo da un adeguato auto addestramento-convincimento: il mondo è pieno di ragazze perfette dentro e fuori, è vero, ma è anche vero che se non piaccio per prima a me, come posso piacere a lui? Quindi da oggi in poi, inizierò a tentare di convincermi e di convincerlo che ce l'ho solo io! Sperando comunque di non scadere mai nella pericolosa superbia!
Presentazione generale del soggetto.
Maschio, bianco, con un matrimonio senza lieto fine alle spalle. Situazione economica stabile, ma non esattamente rosea. Gran lavoratore e anche gran bel ragazzo. Pemuroso, sensibile, responsabile, giocherellone quanto basta, sincero. Decisamente scarsa autostima.
La storia.
Dopo anni, l'amicizia diventa amore ed iniziano le richieste costanti, disperate, ma mai pressanti (in modo da non risultare oppressive e poco comprensive nei miei confronti) , di un mio trasferimento a casa sua.
Splendidi progetti sul comprare una casa insieme, sul rendrere il suo appartamento il "nostro" appartamento, sul viaggiare insieme, sullo stare a casa e vivere una vita normale insieme, sull'invecchiare insieme.
Causa preoccupazione maniacale nei confronti dei propri genitori, la sottoscritta decide di affrontare con loro la cosa, gradualmente... Troppo gradualmente!
Novembre 2010 (mese cruciale: in questo periodo ci sono picchi di Fabite, che manco la Peste nel Medioevo!) , il soggetto entra in crisi: se lei non si è trasferita fino ad ora, ci sarà un perché > sono inadeguato > lei non potrà mai essere felice.
Tentativi.
In seguito ad accertamenti vari, interrogatori e sedute ipnotiche, volti a stabilire che non ci sia un'altra "donna" di mezzo, numerosissimi tentativi diplomatici sono stati intrapresi (tramite conversazioni virtuali e reali) per convincere il soggetto che sono convinta che sarei felice con lui.
Tutto inutile, la Fabite ha preso il sopravvento, colpendo nella variante "cane alterosclerotico che si morde la coda" : le stesse paure continuano a girare in tondo nella mente del soggetto e tornano ad assillarlo pochi secondi dopo essere state dissipate. In poche parole, una Fabite auto-fagocitante, in cui il soggetto è contemporaneamente controvittima di se stesso, cadendo in un vortice di paura che sembra impossibile spezzare o invertire.
Esempio:
X: E se poi ti penti, perché non ho nulla da offrirti? :-(
F: Ma no, tranquillo, mi basta il tuo amore, per il resto affronteremo le cose insieme e le risolveremo, come tutte le coppie normali. Credi forse che gli altri non abbiano mai problemi e non discutano mai? A meno che l'amore non ti sia passato... :-)
X: No, no, io ti amo, non potrei amarti più di così! :'( Hai ragione... E' normale litigare... E i problemi si affrontano insieme... E se poi ho un momento buio e penso che tu pensi che io penso sia per colpa tua e allora penso che ti sei pentita, perché in fondo non ho niente da offrirti? ç_ç Io ti amo da morire, ma forse è meglio se rimaniamo amici...
"Ti amo da morire, ma forse..." No caspita. Niente "forse" . O mi ami da morire o restiamo amici, ma quel forse proprio non può starci, perché equivale ad un eterno limbo che uccide entrambi.
Capirete quindi che dopo tanti mesi di tentativi come controvittima comprensia-remissiva-diplomatica, credo sia arrivato il momento di dare una smossa alla situazione. O è amore o è "solo" amicizia, e questo va stabilito con chiarezza.
Ma visto che per vie diplomatiche alla fine di tutti i discorsi c'è sempre quell'incertezza, penso sia naturale pensare che forse la Fabite non abbia ancora ucciso il sentimento e che sia necessario cercare di fare tutto il possibile per guarire il soggetto e farlo tornare sui suoi passi, optando per un meno corretto "Per il nostro interesse HO preso questa decisione" , che potrebbe far uscire allo scoperto la reale attuale decisione del Fabitico.
Effetto sorpresa.Partire un sabato mattina e presentarmi senza preavviso alla porta del soggetto, per un democratico "Ho deciso che da oggi viviamo insieme" . Lo shock non può che portare ad un bivio netto: sì o no. Dove sì è una coppia che si ritrova e no è una conferma del ritorno all'amicizia, senza dubbi o illusioni che logorerebbero il rapporto.
Personal trainer.
Per compiere questo passo è necessario recuperare un po' di stima di sé e in questo Emy sarà la mia personal trainer, con consigli su come ritornare in forma fisicamente sì, ma soprattutto psicologicamente.
Inutile dire, cari affezionati lettori, che ogni consiglio in merito sarà valutato volentieri e con cura, anche perché al momento sono talmente insicura ed instabile da pensare tutto ed il contrario di tutto nel giro di pochi secondi, fra crisi di pianto, attacchi di panico e momenti di semi-incoscienza-vigile, in cui do l'impressione di essere piuttosto tranquilla.
Ed ora, rimbocchiamoci le maniche (e incrociamo tutte le dita) ... C'è un duro lavoro da sbrigare e dobbiamo organizzarci per bene per fare in modo che la Fabite, almeno in questo caso, abbia le ore contate.
giovedì 12 maggio 2011
TERZA FASE (di Emy)
Care/i amiche/i,
data la bontà e la dolcezza delle uova di Pasqua e delle pastiere in cui mi sono rifugiata nelle ultime settimane, voglio essere più generosa e comprensiva nei confronti delle vittime e delle contro-vittime di questa piaga sociale. Certo, siamo arrivati allo stadio finale, al punto di non ritorno, ma non è il caso di gettarci nella disperazione proprio ora. Anzi, forse dovremmo imparare a trarre dei vantaggi da questa situazione..!
Vi premetto che sto scrivendo in piedi, sul treno, schiacciata tra un signore maleducato e maleodorante e un genio di ragazzo che ha pensato bene di occupare tutto il corridoio con la sua (letteralmente) lurida bici; quindi siate comprensivi se doveste trovare qualche sfondone! Apro parentesi: sono sempre più convinta che Trenitalia sia organizzata da soggetti affetti da Fabite! Oltretutto continuano i mega-ritardi seguiti dal tipico “Ci scusiamo per il disagio”. Ma quale disagio? Ripagatemi le ore di permesso, piuttosto! Ecco sto andando fuori tema… :S (Fede conferma anche per Alitalia!)
Parliamo, quindi, di questa fase così spaventosamente chiara. I segnali hanno lasciato il posto alle conferme e le litigate somigliano sempre di più alla Santa Inquisizione! Ormai (fateci caso) non si tratta più di avere o meno ragione; la follia regnerà sovrana al punto da non avere più la minima idea di quale sia la causa scatenante dello screzio. Verrete accusate di cose assurde o di aver anche solo immaginato di farle. Vi verranno rinfacciate questioni vecchissime che mai e poi mai si potrebbero collegare alla situazione discussa. Insomma, ci manca solo che vi ritroviate un rogo costruito in giardino!
Non so se avete avuto l’occasione di vedere su youtube il video di Giuseppe Simone, uno squilibrato che odia le donne in tutte le loro sfaccettature e che dall’8 marzo ci sta regalando varie perle di saggezza nei suoi video. Ci rivolge insulti a tutto spiano e ci accusa di cose che, tra l’altro, fanno anche gli uomini, anche se in modo più naturale… (della serie “vi spiego come capire se la vostra ragazza scorreggia!”). È una figura davvero raccapricciante e il suo evidente disagio nella vita e nelle relazioni quasi mi fa pena. Decisamente, oltre ad essere un donatore universale di Fabite (perché a quanto pare c’è anche chi vorrebbe esserne contagiato!), questo pazzoide avrà avuto senz’altro anche gravi problemi con la figura materna di riferimento! Un caso estremo, certo, che però vi fa capire a cosa si può spingere una persona che apparentemente vi sembra normale. Sui giornali se ne sentono tante; bisogna stare attenti, oggigiorno, a chi si frequenta!
A questo punto, come in ogni post, mi sembra ragionevole trasmettere una parte della mia esperienza. Riprendendo il discorso della rottura davanti al Colosseo, ci tengo a precisare quanto le persone possano assumere atteggiamenti incomprensibili anche agli occhi dei più empatici. Era ovvio (per lui) che quel “Non ti amo più” fosse solo un modo per “spronarmi” e per farmi rendere conto della pesantezza del nostro rapporto. Bel modo, complimenti! Infatti, era anche scontato che subito dopo si potesse riprendere la relazione senza rancore! Voglio sperare che anche voi, come me, siate dell’opinione che la fiducia sia difficile da recuperare e che le delusioni non possano essere cancellate con un colpo di spazzola. Un “non ti amo più” per me vuol dire “mi è difficile starti accanto perché non amo più ciò che fai/sei, non ti sopporto mentre ti giri nel letto durante la notte e la sola vista dei tuoi vestiti sparsi per la casa mi fa rabbrividire/entrare in depressione!”. Quindi come si può pretendere di iniziare da capo? Iniziare cosa? Che rimane in una coppia dopo aver perso l’amore? Dopo che la fiducia è andata a farsi friggere per aver scoperto inganni e sotterfugi degni del più abile porta-Fabite? (come sapere che la tua dolce metà ha letto il tuo diario in lungo e in largo ed ha puntato sul suscitare gelosia inscenando una specie di tradimento, solo per aver letto che trovavi carino un ragazzo!). Cavolo, mi è successo veramente di tutto, ormai è difficile stupirsi. Una volta, per esempio, sono uscita con un ragazzo che diceva di essere follemente innamorato di me. Una mattina, dopo una settimana piena di sviolinate e di presentazioni a suoi amici, sono costretta ad andare al pronto soccorso per un’urgenza e quindi a rimanerci per molte ore. Preoccupata (stupidamente) per lui, che non aveva mie notizie dalla mattina, gli mando un messaggio dalla barella su cui ero sdraiata per avvisarlo dell’accaduto. Ecco la sua risposta: “Ah, mi dispiace! Io sono al mare con i miei amici… Si sta benissimo e ci stiamo ammazzando dalle risate! Sono troppo forti! Ci sentiamo dopo”. Da pazzi! E il giorno dopo si è anche presentato a casa mia con un peluche e una banalissima scusa della serie “Mi dispiace, non è colpa tua, sono io che sono così!” (e vorrei vedere!), seguita da lacrime fintissime. Quella volta sono riuscita ad essere fredda e lucida e a cacciarlo via senza troppa sofferenza, ma è pur vero che allora si trattava del primo stadio.
Per farvi un esempio dell’ultimo, invece, vi propongo la mia prima quasi vera relazione, nata con il mio migliore amico dell’epoca. Io ero cotta a puntino essendo più piccola di qualche anno e senza esperienze, quindi non mi accorgevo della stranezza dei suoi comportamenti (come vedersi solo di sera in posti non frequentati dai suoi amici). Poi lui era particolarmente dolce, quindi dopo tre mesi pensavo di poter stare relativamente tranquilla! A Natale mi invita a cena (per la prima volta) a casa sua con tutti i suoi parenti (nonnina compresa) e dopo una settimana, di punto in bianco, mi dice che non se la sente di continuare e che non è pronto per una storia seria. Cavolo hai fatto tutto te per tre mesi e ora te ne esci così? Potevi pensarci prima! Sicuramente prima di portarmi a cena dai tuoi per la vigilia, prima di dedicarmi milioni di canzoni e di intasarmi il telefono con messaggi sdolcinati. Questo era chiaramente un caso patologico da ultimo stadio. Un cambio di idee così radicale non è tipico delle altre fasi, in cui il soggetto si presenta ancora troppo indeciso per prendere una qualsiasi posizione. Sì, possono bastare anche solo tre mesi per sfociare nel BIVIO ACUTO, dipende da quanto il soggetto sia infetto al primo incontro. Senza contare che se si parte dall’amicizia diventa molto più complesso il riconoscimento dei sintomi, perché si tende a comprendere e a giustificare la situazione dell’altro.
Insomma, il succo è che la Fabite è una malattia con cui non si scherza. Bisogna rimboccarsi le maniche ed evitare contagi, facendo attenzione agli spazzolini condivisi, all’ascolto di canzoni degli 883 (è accertato ormai il collegamento con la Fabite allergica) e tenendosi alla larga da giudizi espressi a tutto spiano senza tener conto dei contesti inopportuni (come urlare “Ma che cavolaaaata” durante la scena madre di un film, insieme ad una massa di persone che ti guardano storto! Che solitamente potrebbe sembrare una cosa divertente, ma non se l’individuo si sente perennemente investito da una saggezza fuori dal comune!).
Care contro-vittime, tenete duro. Verrà il giorno del riscatto!
Emy
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