lunedì 28 marzo 2011

SECONDA FASE (di Emy)

Devo dire che la descrizione di Fede della seconda fase mi ha fatto tornare in mente tanti episodi che la mia memoria aveva rimosso automaticamente, dopo averli classificati come improbabili. In effetti non ho un gran ricordo di tutte le mostruose sceneggiate che ho dovuto subire, forse perché in quel periodo pensavo di esserne la causa! Ogni giorno mi impegnavo a dare il massimo e a fare sacrifici per la persona che amavo. Trascinata dalla finzione di un rapporto “speciale”, non c’era giorno in cui non sentissi il bisogno di fare anche solo una piccola sorpresina o di accontentare i suoi desideri. Solo ora, invece, capisco quanto tutte quelle energie siano andate in gran parte sprecate. Come il boomerang di un film su Robinson Crusoe, che Paolo Villaggio aveva costruito con tanta fatica e che tirava per cacciare, ma poi puntualmente gli ritornava sulla testa. Ebbene sì, non è detto che ciò che semini poi lo riesci a raccogliere. Può sempre arrivare qualcosa di non calcolato che spazza via tutti i tuoi punti fermi (in questo caso la Fabite!). Povere quelle persone che sono convinte di averla aggirata. Povere, perché un bel giorno si ritroveranno a guardare il tramonto davanti al Colosseo e si sentiranno dire “Sai, non ti amo più… Non come prima! Ma se vuoi possiamo riprovarci…!”. Sì, mi è capitato anche questo. Ma in realtà non riguarda la fase che stiamo affrontando ora, quindi ne riparleremo più in là.
Concentriamoci su questa fase: l’Idilliaco Bipolarismo. Idilliaco perché? Perché quando inizia ti sembra ancora di vivere in un sogno con il ragazzo che volevi e le cose che più desideravi. Anche quando lui sembrerà lontano anni luce da te e dal tuo modo di fare, ti avvinghierai a questa visione perfetta che hai di voi e concluderai riconoscendoti delle colpe mai avute. Bipolarismo, invece, poiché il soggetto tenderà, come abbiamo più volte ribadito, a confondere le sue impressioni e le sue idee: della serie “No, le zucchine mi fanno ribrezzo!” e poi lo ritrovi a mangiare con la sua coinquilina un piatto abnorme di zucchine grigliate e gamberetti alla piastra… Per di più il brav’uomo in questa fase è entrato in un momento di rinnegamento totale: qualunque cosa/persona/opinione sarà soggetta ad una puntuale confutazione da parte sua. E’ ovvio che rientra nella cerchia solo ciò che riguarda te! Potrebbe anche arrivare a dire che la terra è piatta pur di dimostrarti quanto NON PUOI AVERE RAGIONE! Ma questa non è che la punta dell’iceberg!
Considerando i punti presi in esame nel post precedente, direi che quello riguardante gli attacchi di gelosia acuta sia il più frequente. Non di rado siamo spettatori di ragazzetti che tormentano povere adolescenti confuse per aver avuto la malaugurata idea di rispondere a uno squillo sul cellulare! E vogliamo contare tutte le volte che dobbiamo sentirci dire “Perché non lasci i capelli ricci? Sei così carina al naturale..." per poi ritrovarci in testa un cespuglio di spinaci dovuto alla massima concentrazione di umidità possibile nell’aria! E il bello arriverà quando lui, paragonandoti alle altre, ti dirà “Beh, certo potevi aggiustarti un po’. Sembri proprio sciatta”. Penserete a noi quando il sangue vi ribollirà nelle vene!
Per incoraggiare la tesi, vorrei citare un giorno in cui  mi capitò di svegliarmi sentendo entrare in casa il padre della mia amica/coinquilina. Il caso ha voluto che quella mattina il bagno fosse occupato, quindi (considerando che non è carino presentarsi con il segno del cuscino in faccia ad una persona che non vedi da circa dieci anni!) presa dal panico, cominciai a sistemarmi sommariamente. È evidente che il mio ex ragazzo, che allora viveva con me, aveva una percezione distorta del correttore perché, di fronte alla mia abilità nel nascondere occhiaie e residui di trucco malandato, mi accusò di volerci provare con quell’uomo. Certo, il padre della mia amica era ed è davvero un bell’uomo, ma come potrei anche solo pensare di provarci con lui???? Ovviamente quella volta ci rimasi molto male e finimmo per litigare, ma all’epoca non sapevo della Fabite! Ancora non ne conoscevo i sintomi e le manifestazioni più variopinte! Per questo stiamo tentando di far emergere questa scottante verità, perché, se mi fossi resa conto prima della gravità e dell’ironia della situazione, mi sarei risparmiata ore ed ore di futili discussioni e non mi sarei tormentata chiedendomi “Ma sono davvero così diabolica come mi descrive?.
Inoltre mi sembra doveroso lasciare la testimonianza di Fede che di recente mi ha raccontato di quando il suo magnifico ragazzo si è lamentato delle sue calze: il pazzoide sosteneva che fossero troppo larghe, solo per il fatto che si sollevavano dalla pelle… E meno male, direi! E addirittura pretendeva che le cambiasse ogni volta che si intravedeva un filo tirato!!! Bah!
Insomma, finché si tratta di questioni da poco ci può pure stare, ma è su quelle importanti che ti cadono le braccia e che vorresti solo affogare in una mega confezione di Müesli al cioccolato della Cameo! È ora di eliminare dalla faccia della terra questa terribile piaga. Non solo per le generazioni future, ma anche perché siamo stanche di sentirci delle squilibrate solo perché ci piace saltellare per il freddo o perché non vogliamo essere in competizione con la solita “amica del cuore-che non lo è mai veramente"!


Emy

mercoledì 23 marzo 2011

SECONDA FASE (di Fede)

In seguito alla rivelazione improvvisa delle prime stranezze, si definisce una prima fase in cui agli episodi di Fabite si alternano momenti di lucidità: ormai è palese il delinearsi di una situazione anomala (ignorata dal soggetto malato) che tuttavia lascia spazio a momenti di normalità, spesso causa di false speranze nelle contro-vittime.
Ci è sembrato dunque opportuno dare a questa fase il nome di Idilliaco Bipolarismo, momento dalla durata variabile e gradualmente tendente al peggioramento.
Osservando più da vicino il soggetto colpito, è subito evidente la sua totale ignoranza riguardo il proprio stato mentale compromesso: il soggetto non sa o non vuole ammettere di essere malato, è convinto di comportarsi in maniera normale ed irreprensibile, e, anzi, gli sembra che sia la sua compagna (cioè noi e voi) ad avere degli atteggiamenti indisponenti.
E' qui che, secondo la mia esperienza, entrano in gioco almeno tre dei sintomi descritti nella presentazione del quadro generale sulla Fabite:
  • Repentini cambiamenti di opinione sul senso della vita e delle cose
  • Attacchi di gelosia acuta, alternati ad indifferenza totale
  • Manie di persecuzione e vittimismo cosmico verso tutti e tutto
Analizziamo nel dettaglio ciascuno di questi sintomi, servendoci come sempre di esempi pratici, tratti da eventi realmente accaduti.

Repentini cambiamenti di opinione sul senso della vita e delle cose.
"Che bello! Davvero disegni e frequenti un corso di fumettistica? Che fico!"

E' facile lasciarsi ingannare da una frase innocente come questa, che non farebbe presagire a nessuno un totale invertimento di opinione che arriva nel giro di pochi giorni (se non di poche ore)

"Eh, sempre a fare 'sti disegnini infantili!"

Oppure: "Che animo sensibile che hai, ti piacciono gli animali!" > "Che p***e co' 'st'animali!"

Per non parlare dei casi di Doppio Invertimento:

"Ecco, tu già lavori, invece di continuare gli studi!" (ma nel momento in cui riprendi in mano i libri, sacrificando la tua occupazione) "Ecco, tu studi invece di lavorare!"

E ancora:

"Dài, passiamo il pomeriggio al parco, porta la palla!" (ma non appena ci si incontra) "Ma che fai, hai portato la palla?! Che figure mi fai fare?!"

Il soggetto può manifestare anche segni di insofferenza nei confronti di geometrie e patterns vari, che fino ad allora non avevano sortito in lui particolari reazioni: i calzini a righe, che fino a ieri sembravano così allegri ed originali e che vi caratterizzavano così positivamente, ora sono ai suoi occhi degli immondi orrori che turbano i suoi peggiori incubi, una vergogna per il mondo, e lui non può davvero sopportare di dividere la sua esistenza con voi.
Si riscontra inoltre un'alterata percezione della realtà: una gonna blu a tinta unita, nella sua mente, si trasforma in un'improbabile gonna a pois, che neppure Minnie avrebbe il coraggio di indossare, con le consegenze di cui al punto precedente.

Attacchi di gelosia acuta, alternati ad indifferenza totale.
Qualunque essere vivente, che non sia egli stesso, non è un "potenziale rivale", ma è quasi certamente l'oggetto del vostro sicuro tradimento nei suoi confronti.
Accarezzate il cane del vicino? E' ovvio che avete delle strane manie nei confronti della bestiola o che state puntando quantomeno al suo proprietario.
Parlate con suo fratello, mentre aspettate che il vostro lui si allacci le scarpe? State entrambi tramando alle sue spalle e chissà che un giorno non progettiate di ucciderlo per rilevare la sua parte di eredità.
Avete un lavoro full-time in un ambulatorio veterinario che chiude alle 20:00? Impossibile: probabilmente staccate alle 18:00 ed impiegate il tempo restante in orge che vedono protagonisti voi, il direttore sanitario e tutti gli altri infermieri della struttura. E il fatto che abitiate lontano dal posto di lavoro non è un valido motivo per non essere a casa in una decina di minuti dalla fine dell'orario di lavoro. E perché indossare un camice, quando la sua migliore amica, segretaria di un avvocato, indossa un elegante tailleur? E' logico pensare a strani giochi erotici.
Lavorate presso uno studio dentistico privato? Troppo strano, non si sono MAI visti ambulatori privati, collocati in appartamenti condominiali debitamente modificati. I dentisti lavorano SOLO ed ESCLUSIVAMENTE in strutture ospedaliere pubbliche. Per cui è evidente la vostra relazione amorosa con il dentista, anzi: "Chissà cosa farete chiusi in casa sua, SOLI, tutto il giorno?!"
E poco importa se siete delle mezze suore i cui spostamenti, tutti prevedibilissimi, si limitano al triangolo casa-lavoro-chiesa e al massimo deviano verso casa sua.
Poco importa se il vostro telefono è sempre raggiungibile, a qualunque ora del giorno e della notte, nel caso lui abbia bisogno di voi.
In quei momenti, per lui non siete altro che delle furbe faine che tentano di ingannarlo in ogni modo, fingendosi creature innocenti, proprio come il resto del mondo.
A ciò si alternano momenti di indifferenza totale, durante i quali potreste indossare, per colpire la sua attenzione, abiti che restituirebbero la vista ad un cieco, che invece lui non nota affatto "Visto che belle le scarpe di quella signora?" o che, al massimo, liquida con un "Sì, che carino... Visto che belle le scarpe di quella signora?"

Manie di persecuzione e vittimismo cosmico verso tutti e tutto.
A questo punto, la reazione della contro-vittima non si discosta da quella che avrebbe un qualunque altro essere raziocinante: sorpresa, sbigottimento, disorientamento, ricerca di una spiegazione logica che possa giustificare questi momentanei attacchi di follia.
E' qui che ci si rende conto dell'ignoranza, da parte del capo malato, riguardo la propria condizione, poiché esso reagisce come se fosse egli stesso la vittima di un complotto universale, ordito nei suoi confronti.
Lo state tutti perseguitando con le vostre accuse, gli state col fiato sul collo con le vostre insinuazioni e lui non sa davvero cosa fare con voi.
Non lo capite più, siete cambiate (da che pulpito vien la predica!) e, dopo lagnanze e piagnistei vari, l'unica soluzione che riesce a trovare per difendersi dalla vostra ottusa cattiveria è la fuga o comunque l'allontanamento della vostra influenza negativa: "Lasciamo perdere, tanto è inutile... Facciamo che siamo solo amici!"

Fede

venerdì 11 marzo 2011

PRIMA FASE (di Fede)

La mia esperienza con la Fabite è stata molto particolare, anche perché sono venuta a diretto contatto con il ceppo originario del virus, ovvero una di quelle persone in cui la viremia è talmente concentrata da compromettere irrimediabilmente la salute del soggetto stesso, che diventa quindi veicolo del morbo.
Proprio da tale individuo, che per questo da oggi definiremo Focolaio, prende il nome la malattia di cui vi parleremo.
Come già enunciato dalla mia collega nel post precedente, identificare con chiarezza il periodo di incubazione è impresa ardua: tutto sembra procedere secondo le migliori aspettative e, coccolate dall'infatuazione per l'uomo perfetto, ci riesce difficile cogliere gli impercettibili segnali di questo primo stadio, anzi, ci sentiamo perfino in colpa per aver anche solo pensato, per un istante, che il nostro principe forse potrebbe avere qualche piccolo abbozzo di difetto.

Ed ecco che in quel preciso momento, per una reazione naturale, giustifichiamo il nostro compagno: lo stress, il lavoro, il non-lavoro, lo studio, il distributore del caffè che non restituisce il resto, il fumo passivo subito dai genitori quando ancora era nella culla... Tutto diventa un motivo più che valido per coprire quella piccola scalfitura nell'aura dorata dell'amato.
Sindrome della Crocerossina? Superata.
Trasformazione in Geisha? Peggio.
Si tratta di Fabite, e noi siamo, per così dire, le contro-vittime: il virus, per difendersi e continuare a proliferare, deve necessariamente colpire anche la compagna del soggetto, indebolendone le difese psico-immunitarie.
Bisogna tuttavia rassicurare i lettori su questo punto: al momento non è stato possibile rilevare particolari complicazioni ed effetti degenerativi sulle contro-vittime, che fortunatamente contraggono solo una forma debole della malattia, riprendendosi più o meno in tempo... In effetti, molto "meno" che "più", dal momento che spesso il virus continua a moltiplicarsi nelle cellule del nostro compagno, fino a sua certa conclamazione, ma questo è un punto che toccheremo più avanti, così come la sua diffusione ed un'eventuale immunità.
Ora, per darvi un esempio pratico di quanto sia silenziosa l'incubazione e di quanto improvvisa sia l'esplosione della Fabite, riporterò di seguito uno stralcio tratto dal diario che aggiornavo quotidianamente all'epoca del mio primo incontro con questa orribile malattia.

Roma, 6 Giugno 2003.
Caro diario,
questa sera io e Focolaio siamo usciti... Niente di che, ma siamo stati benissimo: un gelato e una paseggiata... Tante coccole ^^
E' proprio un amore: ci siamo immaginati come saremo fra un paio d'anni e abbiamo fantasticato su una domenica insieme, a preparare un bel pranzo! Per fortuna che quel brutto mal di testa gli è passato [...] dopo tutto anche io mi sarei innervosita, poverino...


Roma, 7 Giugno 2003.
Caro diario,

non potevo avere più bel buongiorno! Focolaio ha appena chiamato per augurarmi buon "mesiversario" ! Eh già, oggi sono 7 mesi che siamo insieme :-D
Mi ha detto che sono la donna della sua vita e che mi ama tanto... Sto camminando su una nuvola! XD


Insomma, una storia tutta rose e fiori, a giudicarla da queste poche righe, precedute da 7 mesi di totale armonia, salvo qualche piccola e normalissima (?) emicrania qui e là.
Ma ecco cosa accadeva poche ore dopo, per l'esattezza appena 5 ore dopo questo buongiorno di miele:

Roma, 7 Giugno 2003.
Mi sembra impossibile. L'ho appena chiamato e la sua voce era fredda e distaccata, quasi seccata. Eppure era stato lui stesso a dirmi che aspettava una mia telefonata...
Non riesco proprio a credere a quello che mi ha detto, dopo tanto tergiversare... Annoiato come qualcuno a cui hai dato il tormento per secoli, senza sosta, si è lagnato del fatto che gli sto col fiato sul collo (io??? Ma se sono proprio io a dirgli di non preoccuparsi e non tagliare fuori dalla sua vita i suoi amici!) ... Ha detto che è finita e non mi ama più... Ha detto che questa mattina si era sbagliato e che comunque è tornata la sua ex. Scuse? Possibile che in 7 mesi non abbia fatto che pensare a lei e me lo viene a dire solo ora? Cosa sono stata io, una specie di tappabuchi? Non so che pensare, sono a pezzi e tutto mi sembra grigio e squallido...


Si potrebbe pensare che questa sia la normale, seppur repentina, fine di un fidanzamento o di un rapporto con un ragazzo. In realtà è solo l'inizio, il principio di tutto, la punta del'iceberg.
Riflettete sull'esempio riportato, dunque, e traete le vostre conclusioni a riguardo.
E qualora qualcuno di voi si riconosca in una situazione simile, ritrovandosi in queste parole, lasci pure un commento, in modo da arricchire di sempre nuovi dettagli il quadro che stiamo tentando di delineare.
Infatti, solo conoscendo a fondo la Fabite, si può sperare di riconoscerla in tempo ed evitarla, e, forse un giorno, tentare di trovare una cura per debellarla una volta per tutte!


Fede

giovedì 10 marzo 2011

PRIMA FASE (di Emy)

Cari lettori,
martedì in Italia si festeggiava la donna e noi, per rispetto, non abbiamo voluto infierire su una questione delicata come questa! Dopo la presentazione della scorsa settimana, direi che sarebbe ora di cominciare ad assaporare le varie fasi di questa piaga sociale. Partiamo, quindi, da quella iniziale: l’INCUBAZIONE. Devo ammettere che definire questo primo livello non è semplicissimo. Perfino noi, che ormai ci riteniamo delle intenditrici, facciamo ancora fatica a riconoscerne i primi segnali. Eppure qualcosa c’è. Alcuni sintomi sono fin troppo evidenti, come la totale disponibilità. Infatti, almeno in questa fase (che può durare dai 2 ai 9 mesi circa), l’uomo affetto da Fabite risulta più accondiscendente di un gattino affamato. Attentissimo ai minimi dettagli, programma incantevoli fuoriporta e romantici appuntamenti in luoghi che “devi assolutamente vedere”. Rigorosamente al bando ogni possibile uscita con gli amici, se non al tuo fianco, e soprattutto ruggite con orrore le varie partite di calcetto/play station con i compagni di sempre. Insomma, in questa condizione si arriva a rasentare il tappetinaggio; tu, invece, accecata dalla piacevole illusione, non  ti accorgi che la puzza che senti non è quella del dolce dimenticato in forno, ma di un virus che si sta lentamente impossessando delle cellule cerebrali del tuo ragazzo! Lo so, può spaventare a sentirla descrivere così, ma questa fase non è (come sognano le più ingenue) l’inizio della storia perfetta, ma direi più la nascita di una relazione che può solo peggiorare irrimediabilmente.
Volendo osare, potrei affermare che, nei casi più eclatanti, l’individuo affetto da Fabite si possa far trasportare completamente dalla foga del progettare il futuro. Sì, sto parlando della convivenza. Quel mondo incantato in cui lui apprezza i tuoi vani tentativi di rendere idilliaca una specie di topaia e che, purtroppo, si realizza solo nella tua testa! Certo, i momenti belli non mancano; quelli in cui, per non svegliarlo, rischi di romperti una caviglia nello sforzo di non far rovesciare il vassoio, con sopra una deliziosa spremuta d’arancia (frutto di un’intensa mezzora di spremitura con l’utilizzo del solo coltello rimasto pulito)! Per non parlare dei tuoi slanci di umanità quando lo vedi angosciato davanti ad una lavatrice già caricata (da te) e con tutta la dolcezza materna che possiedi gli dici “amore, vai a riposare un po’, ci penso io!”. Beh, c’è da rendersi conto che in questi momenti il soggetto è preso da un attacco di panico dovuto ad uno scontro durissimo tra le sue cellule sane (anche se pur sempre maschili) e quelle infettate dal malaugurato virus. Quindi bisogna essere cauti e prepararsi al peggio. Di lì a breve, infatti, l’individuo contagiato rivelerà le prime tracce di un processo inarrestabile. Nel giro di poche ore dall’ultimo incontro “nella norma“, si assisterà ad un incomprensibile mutamento caratteriale: la disponibilità lascerà il posto all’esigenza dei propri spazi (come se noi li avessimo mai vietati!) e i suoi dolcissimi “quanto sei cucciola” si trasformeranno in un secco “devi sempre essere così opprimente?”. E mentre tu cercherai di capire la ragione del suo tempestivo cambiamento, lui avrà già trovato un milione di motivi per cui la vita con te sia un’insopportabile prova continua. Da quel momento la tua casa riprenderà le sue reali sembianze e durante la notte il letto non ti sembrerà mai abbastanza largo.
Questo è un punto di non ritorno. È la cosiddetta soglia, dopo la quale nulla potrà essere dato per certo. Un po’ però mi spiace essere arrivata a questa conclusione. Forse sarebbe stato meglio continuare a sperare nei momenti stressanti, coi quali tendiamo a giustificare ogni idiozia fatta dai nostri compagni. O probabilmente sarebbe ancora meglio potersene fregare di tutte le loro strane idee sul rapporto di coppia, vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimo e provando a pensare prima a se stesse, senza impegno!
Emy

venerdì 4 marzo 2011

Presentazione del caso.

Eccoci qui!
Dopo anni di resoconti dettagliati ed episodi al limite dell'incredibile, abbiamo avuto il coraggio di condividere con il resto del mondo (o almeno con la parte "rosa") il nostro disprezzo per un'epidemia dilagante: la Fabite.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, puntualizziamo che si tratta di una malattia molto seria che colpisce principalmente gli uomini, a prescindere dall'età.
Ovviamente possiamo confermare le sue caratteristiche genetiche, visti i riscontri prima nei figli e poi nei genitori.
Tuttavia, non ci sentiamo di escludere che possa essere anche trasmissibile, poiché abbiamo ricevuto diverse testimonianze di individui sani colpiti da questo male (decisamente incurabile!), solo dopo essere venuti in contatto con persone infette (od eventualmente con portatori sani del virus latente).
Ora, vi starete certamente chiedendo "Ma di che diavolo stanno parlando queste due pazze?". Beh, se non l'avete ancora intuito, vuol dire che siete tra quelle "fortunate" che sono riuscite a non imbattersi mai in un esemplare del genere!
Ecco il perché del nostro approccio scientifico: conoscere la Fabite per evitarla.
I sintomi prncipali della Fabite sono sostanzialmente questi:
  • Repentini cambiamenti di opinione sul senso della vita e delle cose
  • Attacchi di gelosia acuta, alternati ad indifferenza totale
  • Proposte a lungo termine, ritrattate dopo qualche minuto
  • Senso di frustrazione profonda per qualsiasi tipologia di impegno/progamma, preceduto da discorsi inquisitori sulle tue capacità di programmare e mantenere gli impegni
  • Morboso attaccamento alla figura genitoriale femminile (questo è un tratto fondamentale!)
  • Ossessiva necessità del rapporto d'amicizia da branco (però solo il suo)
  • Spiegazioni inventate in extremis per giustificare comportamenti incomprensibili, anche per il soggetto stesso
  • Manie di persecuzione e vittimismo cosmico verso tutti e tutto
Va da sé che ogni persona è diversa e che in ogni individuo la malattia può presentarsi con altre mille sfaccettature; per questo sarà meglio affrontarle un po' per volta!
A qualcuno potrebbe venire in mente la malsana idea di concentrare tutte le proprie energie nel tentativo di curare questo morbo.
Noi ci abbiamo già provato e riprovato, ma con scarsi risultati!
Quindi, per non perdere altro tempo prezioso, abbiamo finito per abituarci agli effetti di questa orribile pestilenza. Ora non ci concentriamo più sui dettagli, ma ci accontentiamo della futile speranza di trovare un senso alle loro azioni.
In fondo vorremmo solo non sentirci dire "Siamo solo amici, vero?" per aver indossato un misero pigiamone con gli orsetti!
Chiediamo troppo?

Emy e Fede